Le 4 (+1) C da tenere a mente per sviluppare la tua content strategy
Gli step per organizzare al meglio la tua strategia dei contenuti
10 Giugno 2024
Alzi la mano chi non ha mai sentito dire che il content marketing è una maratona, non uno sprint.
Questa massima, molto conosciuta e forse altrettanto banale, non risolve tuttavia il problema non scontato, della gestione dei carichi di lavoro e dello stress, grande classico di quando si è incastrati tra tante task, nuove richieste, incarichi e call con clienti che non mancano proprio mai.
Lavorare con gli strumenti di AI generativa può aiutare, ma non è l’unico modo per fare tutto e bene.
Robert Rose, autore ed esperto di marketing, sostiene che lo scopo principale di una content strategy è quello di sviluppare e gestire responsabilità e processi fondamentali.
Per questo, ha elaborato un modello che si compone di 4+1 punti chiave da tenere a mente per lavorare a una strategia di successo.
Le parole d’ordine sono: efficienza, semplicità e iconicità.
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1. Coordinazione
La strategia deve sempre essere alla base, e governare tutte le attività relative ai contenuti in tutte le fasi: dal modo in cui le idee vengono trasformate in risorse al modo in cui viene determinato il valore aziendale.
Se questi processi vengono lasciati al caso, senza un adeguato coordinamento, è probabile che non sia possibile avere KPI misurabili, e che i risultati non possano essere ripetuti.

2. Collaborazione
Quello del marketers è un lavoro di squadra in cui deve emergere il brand, non è un assolo per sfoggiare le proprie competenze in fatto di content marketing.
Per raggiungere questo obiettivo, i contenuti devono essere realizzati da un team, con responsabilità e professionalità condivise tra le varie funzioni aziendali con l’obiettivo comune di trasformare le idee in contenuti e i contenuti in esperienze.

3. Canali della Content Strategy
I canali determinano il modo in cui si raggiungono i clienti e il modo in cui i clienti accedono ai contenuti. Per ogni canale in cui il brand è attivo bisogna avere bene in mente una strategia appropriata, con un approccio ad hoc e KPI chiari e misurabili.
Senza questo tipo di visione, tutto diventa frutto di congetture e ipotesi.
4. Contenuti (prima di Contenitori)
I marketer vengono erroneamente addestrati a creare contenuti in base alla piattaforma e ai canali da riempire. Un approccio al contrario in cui si parte dal contenitore, svuotando di senso e di iconici l’output finale, il contenuto, che dovrebbe sempre nascere da un insight forte.
Procedendo in questo modo si rischia anche di ingabbiare i contenuti in un unico contesto, rendendo più difficile il riutilizzo degli asset che performano meglio.
Questo non vuole naturalmente demonizzare format e contenitori, ma semplicemente partire dalle idee, grandi o piccole che siano, e solo in un secondo momento andare a creare dei contenitori appropriati che possano ospitarle.

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+1. I contenitori della Content Strategy
Spesso si è portati a pensare prima al contenitore – il format: la mail, il post, il reel -, e poi al contenuto.
Questo ragionamento può però risultare castrante e vincolare un’idea all’interno di una gabbia, semplicemente perchè così era stato pensato.
Il contrario, invece, può essere sorprendente: piccole idee, nate da un post, potrebbero per esempio diventare un e-book oppure una risorsa digitale.