Daily Brief – Mercoledì 11 dicembre 2024
5 cose che dovresti sapere prima di iniziare a stampare in 3D
Una delle prime cose da considerare è l'ambiente in cui vogliamo utilizzare il nostro strumento per la stampa 3D
2 Ottobre 2018

#1. La scelta della postazione è importante
Una delle prime cose da considerare è l’ambiente in cui vogliamo utilizzare il nostro strumento per stampare in 3D. Anche se alcuni degli aspetti da tenere presenti sono legati alla scelta del materiale che andremo a utilizzare, ci sono alcune regole di base che è bene rispettare a partire da questa fase preliminare. LEGGI ANCHE: Ecco i pionieri del futuro che apriranno la Maker Faire Rome La stanza La scelta della stanza adatta risulta quindi essenziale: soprattutto per i modelli entry level, attraverso i quali la maggior parte dei futuri appassionati si avvicina al mondo della manifattura additiva, è bene prevedere una certa quantità di inquinamento acustico; l’esposizione prolungata al tipico suono di elementi meccanici, cinghie e motori può diventare fastidiosa, soprattutto nelle ore notturne e considerando che il processo di stampa è spesso molto lungo.

#2. Non tutte le stampanti sono adatte alle tue necessità
Per qualcuno può suonare strano, ma esistono modelli di stampante 3D acquistabili con 100 euro o poco più. Il sistema di stampa 3D comunemente conosciuto, che riscalda un materiale e lo spinge attraverso un estrusore a una dimensione precisa (sono molti, invece, altri sistemi più complessi che induriscono polimeri con il laser, ad esempio) è ormai ampiamente sdoganato e molti dei modelli più economici sono composti da kit assemblabili messi insieme proprio sulla base di modelli esistenti, da competitor “clone”. Non esiste, quindi, il modo per individuare la stampante perfetta: come per le altre scelte, dipende molto dalle competenze che già si possiedono ma anche dallo spazio a disposizione, dal budget, dalla voglia di “smanettare” e dalla predisposizione a farlo. La verità, come è facilmente rilevabile frequentando le molte community online, anche su Facebook, dedicate all’argomento, che una manutenzione eccellente e un rispetto dei parametri puntuale producono ottimi risultati anche con macchinari non particolarmente blasonati. Un grosso investimento sullo strumento non significa, infatti, poter fare a meno delle operazioni necessarie di pulizia e manutenzione, come delle accortezze per rendere l’apparecchio funzionante e sicuro. Stampanti Delta e Cartesiane
#3. La scelta del materiale non va sottovalutata
Ci sono stampanti 3D in grado di stampare davvero di tutto: alcune realizzano fantastici monumenti di cioccolata e altre, con basi di grandi dimensioni, realizzano intere costruzioni abitative. Alcune aziende costruiscono stampanti ad argilla, che poi diventerà ceramica cotta nei forni, altre sono fatte per utilizzare l’alluminio, ma la maggior parte dei modelli in commercio stampa agevolmente PLA e ABS, anche se i più arditi provano a utilizzare materiali diversi non espressamente supportati dalle case produttrici. Non è consigliato, certo, ma dove saremmo oggi senza le pazze sperimentazioni di chi ha poca competenza con una certa materia? PLA e ABS La differenza sostanziale tra PLA e ABS è che la prima è a base di acido polilattico ed è quindi biodegradabile. Il suo utilizzo è accettabile anche negli ambienti domestici, perché alla temperatura di fusione del materiale (tra 195 e 200 gradi circa) non vi è produzione di fumi; è creato dalla lavorazione di vari prodotti vegetali, tra cui mais, patate o barbabietole da zucchero. Per i materiali a base plastica come ABS il discorso è diverso e, in virtù della loro composizione, è sempre consigliato operare in un ambiente ben areato e/o con filtri atti alla purificazione dell’aria, ma sono materiali più robusti, più facilmente lavorabili e dotati di maggiore flessibilità (i famosi mattoncini LEGO sono fatti di ABS). Sintetizzando, potremmo dire che i materiali a base organica come il PLA sono più adatti per stampe ad uso esclusivamente estetcio, data la grande varietà di colori e di translucenze che è possibile ricavare, mentre l’ABS si presta perfettamente a produzioni di tipo più pratico e funzionale, come la realizzazione di incastri duraturi. I materiali per la stampa arrivano sotto forma di filo, avvolti in bobine che si organizzano in peso (e non in metri di filamento). Si parte dai piccoli formati da 250 gr. per arrivare alle confezioni da 5 kg, solitamente acquistate da laboratori o da chi dispone di stampanti per grandi formati.
#4. Dove puoi trovare i file da stampare
A meno che non si disponga di competenze specifiche sulla modellazione dei file con software appositi (sono perfetti programmi professionali come Rhinoceros ma anche tool gratuiti online come Tinkercad, a seconda della complessità del progetto), sarà necessario rivolgersi alle molte community online che raccolgono librerie di file da stampare. Il procedimento è semplice: si scarica un file, di solito in formato .stl, e lo si passa attraverso lo slicer (il più famoso è Cura di Ultimaker, ma ce ne sono molti altri), che si occupa di sezionare il file in livelli stampabili e restituisce un file .gcode già pronto alla stampa.


#5. La pazienza
Con le stampanti 3D puoi stampare praticamente di tutto, molto dipende anche dalla pazienza di cui disponi. Ne servirà una bella quantità: abituati al tutto e subito a portata di click, attendere 4 ore per stampare un portachiavi di 4 cm può sembrare un tempo lunghissimo. Questa percezione non è molto centrata perché non mette in luce il vero potenziale della diffusione di questi strumenti nelle case di tutti: la prototipazione rapida. via GIPHY I settaggi e il livellamento del piano Anche i settaggi e le configurazioni esatte, a meno che non si opti per un modello professionale già assemblato (magari con sportellino di sicurezza e filtri per l’aria), richiedono il giusto tempo per non incorrere in stampe che si sollevano dal piatto di stampa o in imperfezioni sulle superfici. C’è poco da fare: si tratta di un sistema meccanico, quindi più precise e puntuali saranno i montaggi, le configurazioni e le manutenzioni, migliore sarà il risultato. Viceversa, potremo sempre accontentarci di una stampa di prova imperfetta, quando necessario, ma il rischio di usurare parti e componenti utilizzandoli impropriamente esiste.
Per avvicinarsi al mondo dei maker
Maker Faire Rome è una manifestazione nata per soddisfare un pubblico di curiosi di tutte le età che vuole conoscere da vicino e sperimentare le invenzioni create dai makers. Idee che nascono dalla voglia di risolvere piccoli e grandi problemi della vita di tutti i giorni, o anche solo divertire e intrattenere.