• Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Solo il 30% di brand e agenzie ha integrato l’AI nelle campagne pubblicitarie

    28 Marzo 2025

    Secondo il report State of Data 2025 di IAB, solo il 30% di agenzie, brand e publisher ha integrato completamente l’AI nei propri processi di pianificazione, esecuzione e gestione delle campagne media. L’introduzione dell’AI nelle campagne pubblicitarie sembra quindi piuttosto indietro, nonostante l’hype sul tema.

    Un dato preoccupante, se si considera la velocità con cui l’intelligenza artificiale sta trasformando l’intera filiera del marketing digitale.

    Mancano roadmap strategiche per l’adozione dell’AI

    Anche se il 50% degli intervistati prevede di adottare l’AI entro il 2026, la maggior parte non dispone di una roadmap strategica.

    Solo il 20% ha attivato AI board interni o inserito clausole contrattuali per governarne l’uso.

    Senza una guida chiara, aumenta il rischio di errori, bias e violazioni di compliance.

    Il ruolo della qualità dei dati e AI

    Tra gli ostacoli principali emerge la qualità dei dati.

    Il 65% degli intervistati cita come barriere l’integrità dei dati usati, la protezione dei dati sensibili e la frammentazione tra strumenti AI.

    Senza dataset solidi, anche i modelli predittivi con AI producono risultati distorti o poco affidabili.

    Strumenti AI per brand e publisher: quali sono i più usati

    Secondo il report, il 90% degli operatori utilizza strumenti generalisti come ChatGPT, Perplexity, Meta AI o funzionalità integrate come Koa (The Trade Desk) e Google Smart Bidding.

    Questi tool offrono un primo approccio, ma non bastano per ottenere vantaggi competitivi strutturali.

    Serve puntare su strumenti più verticali e personalizzati.

    LEGGI ANCHE: L’UE rende obbligatoria la formazione sull’AI: guida alla conformità per la tua azienda

    Il rischio della scarsa trasparenza

    Il 50% dei brand teme la mancanza di trasparenza da parte delle agenzie e dei partner editoriali sull’uso dell’AI nelle campagne.

    Una preoccupazione che può erodere la fiducia nei fornitori e ostacolare collaborazioni durature.

    Il tema della trasparenza nell’uso dell’intelligenza artificiale sta diventando centrale anche dal punto di vista normativo.

    I vantaggi dell’AI nella gestione delle campagne media

    Chi ha già adottato l’AI è soddisfatto: il 70% di agenzie e publisher afferma che gli strumenti hanno superato le aspettative, soprattutto in termini di risparmio di tempo, costi e risorse.

    L’AI oggi è in grado di creare piani media, segmentare audience, scegliere partner, prevedere performance e persino utilizzare dati sintetici per il marketing mix modeling.

    Perché serve una roadmap strategica per implementare l’AI nel marketing

    L’adozione dell’AI non può essere lasciata al caso.

    Il report invita agenzie, brand e publisher a costruire una roadmap strategica per l’adozione dell’AI, fondata su formazione interna, casi d’uso prioritari, definizione di KPI e collaborazione con altri player del settore.

    Solo così sarà possibile garantire efficacia, sicurezza e competitività.

    LEGGI ANCHE: Volvo rilascia il suo primo spot generato dall’intelligenza artificiale

    L’adozione dell’AI nelle campagne pubblicitarie è lenta ma inevitabile

    L’intelligenza artificiale nelle agenzie pubblicitarie è ancora in una fase embrionale.

    Ma chi aspetta rischia di restare indietro.

    Investire in formazione, trasparenza e qualità dei dati è oggi la chiave per trasformare l’AI da buzzword a leva strategica reale.