Oltre gli stereotipi: come è cambiata l’immagine della bellezza in pubblicità
Perché i brand stanno togliendo i loro loghi dalle campagne adv?
L'evoluzione del branding: come conquistare il pubblico senza logo
3 Aprile 2025
I brand stanno eliminando i loro loghi dalle campagne pubblicitarie. Ma può una creatività restare impressa nella mente delle persone anche se non riporta il logo del brand?
Questa strategia può essere considerata valida anche come banco di prova per testare i codici visivi di un marchio.

Ricordiamoci che i loghi sono solo uno degli elementi di design di un brand e che all’interno di una brand identity forte, sono presenti altri asset distintivi come forme, colori, suoni, font e texture, che possono diventare delle vere e proprie firme autonome del marchio.

Brand molto forti, con una notorietà importante, riescono a mantenere la loro identità anche senza il logo, in quanto tutti gli altri elementi visivi e sensoriali svolgono già un ruolo fondamentale nella comunicazione.

Ma vediamo da vicino questa tendenza analizzando alcuni casi recenti.
No logo campaign, quando funziona?
Solo i marchi che vivono liberamente nel nostro subconscio possono permettersi di togliere uno o più elementi essenziali.
Per esempio, McDonald’s può mostrare solo un accenno dei suoi archi dorati che tutti capirebbero comunque di chi si tratta. TESCO può sostituire le lettere con immagini di cibo, il messaggio arriverebbe in ogni caso.

Questo è possibile solo quando un brand ha raggiunto la sua massima riconoscibilità, quando può smettere di dire alle persone chi è, perché le persone già lo conoscono.
Nei giorni scorsi abbiamo avviato un sondaggio LinkedIn sulla pagina di Ninja Business School per chiedere alla community cosa ne pensasse delle campagne ‘No Logo’.

Il sondaggio ha evidenziato un’interessante riflessione sul valore del logo nell’era della riconoscibilità del brand. Suggerendo una certa cautela verso questa strategia, la stragrande maggioranza crede che le campagne “No Logo”, sebbene audaci, siano percepite come una scommessa che paga solo i brand con una fortissima identità già consolidata.
Ecco alcuni esempi brillanti che sono apparsi nell’ultimo periodo.
“Breakfast, Done Properly” di McDonald’s
Qualche giorno fa, McDonald’s ha lanciato una campagna senza logo per promuovere la sua colazione. In UK, il brand sperimenta una nuova fase della brand platform “Breakfast, done properly”, dove non compare alcun nome, logo o slogan.

Solo primi piani di prodotti come il Sausage & Egg McMuffin, l’Hash Brown e il Breakfast Wrap: colazione riconoscibile a colpo d’occhio.
Secondo una ricerca realizzata con il tool McVue di Savanta, il 90% degli intervistati ha identificato correttamente i prodotti McDonald’s anche in assenza di ogni riferimento al brand.
Una percentuale altissima che dimostra quanto la colazione McDonald’s sia entrata nell’immaginario collettivo, grazie a forme e texture ormai familiari. È qui che la strategia trova la sua forza.
LEGGI ANCHE: McDonald’s lancia la colazione senza logo nella sua nuova campagna
“Only at McDonald’s”
Dello stesso filone, la campagna lanciata da McDonald’s in collaborazione con Leo Burnett UK all’inizio del 2025.
“Only at McDonald’s” è una nuova serie di inserzioni su TV, social, radio, stampa e Out Of Home, pensata per celebrare i rituali unici legati alle pietanze del brand.

L’OOH esalta l’audacia distintiva di McDonald’s, lo spazio negativo viene utilizzato per mettere in risalto le immagini del cibo, rafforzando così l’iconicità di Mc e senza dover ricorrere al logo tradizionale.

La campagna mette in risalto i prodotti più amati, valorizzando quei piccoli momenti di magia che accadono solo da McDonald’s e in cui tutti possono riconoscersi.
“It has to be…”
Lo scorso gennaio, Heinz UK, in collaborazione con Wieden+Kennedy London, ha lanciato una nuova campagna che rinuncia al logo senza però rinunciare alla sua identità.

“It has to be…” utilizza il caratteristico contorno dell’etichetta Heinz, ma al posto del logo inserisce immagini di abbinamenti perfetti come patatine fritte, pane e così via.

Durante i test pre-lancio delle creatività, oltre il 70% dei consumatori ha riconosciuto Heinz senza nemmeno vedere il logo. Un risultato che dimostra l’importanza di avere un’identità di branding forte e iconica.

Un’idea semplice ma potente, che sfrutta il carattere distintivo di Heinz e la riconoscibilità della sua etichetta per lasciare il segno.
“It’s not a little thing. It’s everything” e “Icons” di TESCO
La recente campagna di TESCO, “It’s not a little thing. It’s everything”, realizzata con BBH London, porta il minimalismo a un livello completamente nuovo, utilizzando le borse della spesa per trasmettere messaggi importanti.

Sulle Bags for Life del brand il logo TESCO è stato sostituito con parole di cinque lettere come Sorry, Loved, Party e Share, per sottolineare il ruolo emotivo che il cibo gioca nelle nostre vite.
Lo spot racconta come il cibo possa accompagnare ogni momento della quotidianità: un modo per dire grazie, un’occasione per scusarsi o semplicemente un pretesto per riunirsi e festeggiare.
Questa non è la prima incursione di questo tipo per TESCO. L’anno scorso, anche la campagna “Icons” aveva adottato un approccio essenziale, lasciando che la fotografia del cibo fosse al centro della scena.

Nelle affissioni OOH, il brand eliminava il logo tradizionale per introdurre un linguaggio in codice, dove la prima lettera di ogni alimento formava la parola TESCO.
Gli unici elementi di branding rimasti: i cinque trattini distintivi del logo e il familiare slogan “Every little helps”.
“Windows” di British Airways
Quanti marchi sono abbastanza sicuri da mostrare meno del 25% del loro logo e nessuno slogan pubblicitario?
Sicuramente, British Airways è uno di questi. Nel marzo del 2024, in collaborazione con Uncommon Creative Studio, il brand ha lanciato una campagna OOH minimalista, audace e straordinariamente efficace.

Con un design che sfida le convenzioni, British Airways ha scelto di puntare sulla forza della sua identità visiva, optando per un approccio che trasmette sicurezza e originalità.
“Solo i brand veramente iconici possono dire di meno” – Nils Leonard, co-fondatore di Uncommon.
Le undici esecuzioni della campagna, tutte caratterizzate da un design minimalista, capovolgono il tradizionale scatto “fuori dal finestrino dell’aereo”, catturando invece l’emozione e la meraviglia che si riflettono sui volti dei passeggeri.

Con una comunicazione che parla per immagini, senza bisogno di parole, British Airways ha reso l’esperienza del volo ancora più affascinante e memorabile.
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