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  • Meta userà i post degli utenti in Europa per sviluppare la sua AI

    15 Aprile 2025

    Meta ha iniziato ad addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale utilizzando i post condivisi dagli utenti dell’UE.

    Da questa settimana gli utenti dell’UE che utilizzano le piattaforme di Meta, riceveranno notifiche – sia all’interno delle app che via email – per spiegare il tipo di dati che verranno utilizzati e come questi contribuiranno a migliorare l’AI.

    Le notifiche includeranno anche un link a un modulo dove gli utenti potranno opporsi all’uso dei loro dati.

    Difficoltà regolamentari dell’AI in Europa

    Meta ha dovuto affrontare alcuni ostacoli nell’espansione dell’AI in Europa, come la rigorosa normativa sul trattamento dei dati. La legislazione europea sulla privacy ha infatti reso più difficile per l’azienda raccogliere grandi quantità di dati per l’addestramento dei suoi modelli.

    Inoltre, Meta continua a far fronte a sfide legali in diverse giurisdizioni europee sull’uso di materiali protetti da copyright nello sviluppo dei suoi modelli linguistici.

    LEGGI ANCHE: AI e copyright: come cambiano i contratti dei creator per proteggere brand e contenuti

    Un’AI costruita per l’Europa: Meta e le specificità locali

    Secondo Meta, l’intelligenza artificiale deve comprendere le peculiarità e le diversità che caratterizzano le comunità europee, come i dialetti, le espressioni colloquiali, le conoscenze locali e le differenti modalità di utilizzo dell’umorismo e del sarcasmo nei vari paesi.

    Questi aspetti sono particolarmente importanti per funzionalità che spaziano dal testo alla voce, al video e alle immagini.

    Implicazioni politiche dello sviluppo dell’AI in Europa

    Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha cercato di attrarre l’attenzione e il supporto di Donald Trump, sperando che l’amministrazione americana possa sostenere Meta nella sua continua opposizione alle normative europee sempre più severe.

    Sebbene non siano stati presi provvedimenti diretti fino ad oggi, l’amministrazione Trump ha già fatto capire che contrasterà quelle che considera regolamentazioni eccessive imposte dall’UE, minacciando di applicare sanzioni commerciali.

    Le critiche alla regolamentazione EU e la sostenibilità dell’AI in Europa

    Meta non è sola in questa battaglia. Lo scorso settembre, l’azienda ha firmato una lettera aperta insieme ad altre grandi aziende tecnologiche, criticando le restrizioni europee e affermando che queste stiano soffocando l’innovazione, lasciando indietro gli utenti dell’UE rispetto al resto del mondo sviluppato.

    Questa situazione potrebbe impedire lo sviluppo dei modelli di AI in Europa di prossima generazione, privando l’Europa di un’intelligenza artificiale che rifletta la sua conoscenza, cultura e lingue.

    Le sanzioni e il futuro dell’AI in Europa

    Nonostante le difficoltà, Meta ha sempre affrontato dure sanzioni da parte delle autorità europee, con multe superiori a un miliardo di dollari all’anno per questioni relative a violazioni della privacy e pratiche commerciali scorrette.

    L’uso improprio dei dati degli utenti per l’addestramento dell’AI in Europa potrebbe portare a nuove sanzioni, anche se Meta sembra determinata a continuare con i suoi piani.

    Resta da vedere se l’influenza americana riuscirà a proteggere Meta da nuove restrizioni in Europa o se l’azienda dovrà affrontare ulteriori battaglie legali per ottenere l’accesso ai dati degli utenti per i suoi progetti di intelligenza artificiale.