Google Ads e AI: la nuova era dell’intelligenza artificiale nel digital advertising
OpenAI vuole acquistare Google Chrome
23 Aprile 2025
Se Google fosse costretta a vendere il suo celebre browser Chrome, OpenAI sarebbe pronta a farsi avanti per il suo acquisto. Lo ha dichiarato Nick Turley, Head of Product di ChatGPT, durante una testimonianza resa questa settimana a Washington davanti al giudice Amit Mehta, nel processo antitrust “USA contro Google”.
La possibilità di un acquisto di Chrome da parte di OpenAI è emersa come una delle misure proposte dal Dipartimento di Giustizia statunitense per ripristinare la concorrenza della ricerca online, dopo che lo scorso anno lo stesso giudice Mehta aveva stabilito la posizione monopolistica di Google su questo mercato.
Tentativo di Partnership di OpenAI con Google
Durante il processo, Turley ha anche rivelato che OpenAI aveva tentato un approccio con Google lo scorso anno, proponendo una collaborazione. La proposta non era però stata accettata e, come ha dichiarato Turley, “oggi non abbiamo alcuna partnership con Google”.
Attualmente, ChatGPT si affida a Bing, il motore di ricerca di Microsoft.
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OpenAI e lo sviluppo di un proprio motore di ricerca
Secondo Turley, l’acquisizione di Chrome permetterebbe a OpenAI di “offrire un’esperienza davvero straordinaria” e di “mostrare agli utenti come potrebbe essere un browser progettato con l’AI”, come riportato da Bloomberg.
OpenAI già sta valutando l’idea di sviluppare un proprio browser in grado di competere con Chrome. L’azienda ha anche assunto due ex ingegneri di Google, Ben Goodger e Darin Fisher, che hanno contribuito allo sviluppo di Chrome, segno che l’interesse verso la creazione di un proprio browser di ricerca è concreto e possibile.
Chrome vs. OpenAI: verso un browser guidato dall’intelligenza artificiale
L’interesse di OpenAI per Chrome mostra chiaramente le ambizioni dell’azienda di spodestare Google dal suo monopolio e di ridefinire la navigazione sul web. Se davvero Google fosse costretta a vendere il suo browser, potremmo assistere a un reale e concreto cambiamento nell’esperienza utente, nel panorama dell’intelligenza artificiale e nella ricerca online.