Google Ads introduce l’AI generativa per immagini con persone: ecco le novità
Google lancia AI Max per le campagne Search
7 Maggio 2025
Con l’adozione crescente della generative AI, anche Google evolve il suo modello pubblicitario. La novità più importante è AI Max per campagne Google Search, un sistema che consente agli inserzionisti di allinearsi in tempo reale con le ricerche guidate dall’intelligenza artificiale.
Non si tratta solo di migliorare le performance, ma di rendere ogni annuncio più pertinente, automatico e personalizzato.
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Espansione automatica delle keyword con AI Max
Uno dei punti di forza di AI Max è la espansione intelligente delle parole chiave. Google utilizza i dati sulle tendenze di ricerca per associare in automatico nuove query pertinenti agli annunci, anche se non erano previste dall’inserzionista.
Questo significa aumentare la copertura, senza perdere rilevanza. I dati interni mostrano che le campagne che attivano AI Max ottengono in media il +14% di conversioni o valore di conversione, a parità di CPA/ROAS.
Per chi usa ancora prevalentemente keyword a corrispondenza esatta o frase, l’incremento sale addirittura al +27%.
Pubblicità su Google con AI generativa: come funziona
Immagina di promuovere una collezione estiva per un brand di moda. Un utente cerca “vestiti midi colorati per la primavera e l’estate”: una query che un annuncio con la sola keyword “vestito rosso midi” non avrebbe intercettato.
Con AI Max, invece, l’annuncio può essere adattato dinamicamente per restare rilevante. È un chiaro esempio di come l’intelligenza artificiale migliora la pertinenza degli annunci rispetto alle intenzioni di ricerca reali.
Asset dinamici Google Ads: headline e descrizioni create con IA
Un altro aggiornamento riguarda la creazione automatica dei testi. Sotto il pannello “asset optimization”, l’inserzionista può attivare la generazione automatica di headline e descrizioni basate su URL di destinazione, parole chiave e contenuti esistenti.
Questa funzione, evoluzione dei vecchi “automatically created assets”, oggi genera copy con CTA chiare e punti vendita unici, ottimizzando anche l’URL finale per dirigere l’utente verso la pagina più rilevante.
Targeting con IA su Google: controllo e trasparenza migliorati
Un timore comune quando si parla di automazione è la perdita di controllo. Google risponde con nuovi strumenti di monitoraggio e gestione del brand nelle campagne AI Max.
È possibile definire con precisione quali brand associare agli annunci, sia a livello di campagna che di ad group. Inoltre, arriva un nuovo parametro URL per migliorare la visibilità sulle query attivate e nuovi report per Search e Performance Max, che permettono di vedere quali asset performano meglio in base a KPI reali come spesa e conversioni, non solo impression.
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Google Ads e IA: cosa cambia per i brand
Con queste innovazioni, Google si allinea a un trend più ampio di automazione nella pubblicità digitale, simile a quanto stanno facendo anche Meta e Amazon.
L’obiettivo è costruire campagne quasi completamente autonome, dove il ruolo umano si sposta dalla creazione manuale all’ottimizzazione strategica. Ma resta la domanda: siamo pronti ad affidare la coerenza del nostro brand all’AI?
Differenza tra AI Max e Performance Max: cosa sapere
È importante non confondere AI Max con Performance Max. Mentre quest’ultima si rivolge a tutte le reti (Search, Display, YouTube, Gmail), AI Max è focalizzata sulle campagne Search, e offre maggiore controllo su parole chiave, brand e contenuti testuali.
In pratica, rappresenta un punto d’incontro tra automazione avanzata e gestione più granulare, pensata per chi cerca performance ma senza perdere controllo.
Perché usare AI Max in una campagna Google Search
Se l’obiettivo è migliorare le performance mantenendo pertinenza e coerenza del messaggio, AI Max può rappresentare una svolta.
Permette di aumentare la copertura delle ricerche, migliorare le conversioni e adattarsi al comportamento degli utenti in tempo reale, il tutto con un’interfaccia familiare e un buon livello di trasparenza. È una risposta concreta al cambiamento radicale che l’AI generativa sta portando nel search marketing.