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  • Negli USA parte il boicottaggio a McDonald’s per il dietrofront sulle politiche DEI

    24 Giugno 2025

    Dal 24 al 30 giugno 2025, migliaia di cittadini statunitensi partecipano al boicottaggio a McDonald’s, promosso da The People’s Union USA.

    Il motivo principale è il rollback delle politiche DEI, ma la protesta include anche accuse di scarsa trasparenza, evasione fiscale, disuguaglianze salariali e repressione sindacale.

    Inclusione e diversità aziendale sotto accusa

    Il malcontento è esploso dopo che McDonald’s ha interrotto gli audit esterni sulla diversità, ha eliminato gli obiettivi di rappresentanza nei ruoli dirigenziali e ha rinominato il suo dipartimento DEI in “Global Inclusion Team”.

    Per molti, è un chiaro segnale di abbandono dell’inclusione reale, a favore di un approccio di facciata.

    McDonald’s nel mirino dei consumatori

    Secondo John Schwarz, leader di The People’s Union, McDonald’s “usa la DEI come strumento di marketing, ma senza cambiamenti concreti”.

    Tra le accuse: aumenti di prezzo, mancanza di equità interna, scarsa responsabilità fiscale e opposizione ai sindacati. L’organizzazione ha già preso di mira altri colossi come Target, Walmart e Amazon.

    Protesta contro McDonald’s in un momento critico

    Il boicottaggio McDonald’s arriva mentre l’azienda sta attraversando una delle peggiori crisi di vendite dal periodo pandemico. Nonostante le nuove promozioni e gli aggiornamenti di menu, le vendite USA sono in calo. Una conferma che la reputazione sociale può impattare il business, soprattutto quando si parla di etica aziendale.

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    Attivismo dei consumatori e crisi reputazionale brand

    Il caso McDonald’s mostra come l’attivismo dei consumatori stia diventando sempre più incisivo. I brand non vengono più giudicati solo per ciò che vendono, ma per i valori che incarnano. L’etica aziendale è ora una leva competitiva – o un rischio potenziale – per ogni multinazionale.

    Diritti dei lavoratori fast food: una battaglia ancora aperta

    Il boicottaggio rilancia anche il dibattito sui diritti dei lavoratori fast food. Negli USA, il settore è spesso al centro di polemiche su salari minimi, turni massacranti e assenza di tutele sindacali. McDonald’s viene visto da molti come simbolo di un modello aziendale iniquo e poco trasparente.

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    Il caso McDonald’s e il declino dell’impegno DEI

    Il dietrofront di McDonald’s si inserisce in una tendenza più ampia: da quando Donald Trump è tornato presidente nel 2025, molte grandi aziende hanno ridimensionato i programmi DEI, a seguito di ordini esecutivi federali. Un clima che ha riacceso le proteste da parte di gruppi per i diritti civili, attivisti religiosi e sindacati.

    Resta da capire se il boicottaggio McDonald’s avrà effetti concreti o se resterà un gesto simbolico. Ma il segnale è chiaro: i consumatori vogliono aziende più responsabili, inclusive e giuste. E in un mercato dove crisi reputazionali brand possono tradursi in perdite economiche, nessuna multinazionale può più ignorare il tema.