Meta presenta Llama 4 e sfida OpenAI
Muskenstein: dopo Pager e Gertrude, siamo pronti ai chip di Neuralink nel cervello umano?
Le considerazioni etiche legate all'ibridazione dell'essere umano con le tecnologie saranno da considerare attentamente
22 Aprile 2021
Restituire la libertà digitale
“Il nostro primo obiettivo è quello di restituire alle persone con paralisi la loro libertà digitale, per comunicare più facilmente con i testi, navigare e alimentare le loro passioni sul web, esprimere la loro creatività attraverso la fotografia e l’arte, e, sì, anche per giocare ai videogiochi”. Hanno anche aggiunto che il sistema “potrebbe anche essere potenzialmente utilizzato per ripristinare la mobilità fisica” utilizzando il collegamento per leggere i segnali nel cervello che potrebbero essere utilizzati per stimolare i nervi e i muscoli del corpo, anche se sembra che questo tipo di processo abbia bisogno ancora di molto tempo, fondi e tentativi.
First @Neuralink product will enable someone with paralysis to use a smartphone with their mind faster than someone using thumbs
— Elon Musk (@elonmusk) April 9, 2021
Il mad scientist Elon Musk
Scopo e intenzioni sono nobili, le prospettive esaltanti. Permettere, però, alle persone affette da paralisi di poter tornare a camminare, non è che l’obiettivo a medio termine. L’ambizione dietro Neuralink è quella di inaugurare una nuova era di “cognizione sovraumana”: un “uomo nuovo” che, grazie alle interfacce neurali, acquisisca una sorta di super poteri che gli permettano di rivaleggiare, magari primeggiando, con i più potenti e veloci calcolatori elettronici.
Prima di Pager, Gertrude
Il macaco Pager non è però stato il primo animale a guadagnarsi le prime pagine dei giornali grazie all’eccentrico Elon Musk. Neuralink, infatti, aveva già diffuso un video di un maiale, chiamato Gertrude, con un chip installato nel cervello, e un computer collegato in wireless mentre tracciava la sua attività neurale durante la ricerca di cibo. Già allora, l’opinione pubblica aveva sollevato diverse questioni legate all’utilizzo di queste innovative tecnologie. In particolar modo, le questioni etiche e le possibili implicazioni sullo sviluppo di un prodotto pensato e realizzato per bio-ingegnerizzare l’essere umano. In aggiunta, il co-fondatore di Neuralink, Max Hodak, ha recentemente twittato sulla possibilità di usare la tecnologia e l’ingegneria per creare nuove specie: “Potremmo probabilmente costruire Jurassic Park se volessimo”, ha detto, aggiungendo che non creerebbe “dinosauri geneticamente autentici” e richiederebbe 15 anni di allevamento e ingegneria per ottenere “specie nuove super esotiche”. Incoraggiante, vero? D’altra parte, diversi film e altri prodotti audio-visivi ci hanno già sufficientemente dimostrato che un’attività del genere ha ottime possibilità di funzionare senza problemi e non creare alcun rischio.La crudeltà sugli animali
Alcuni esperti però sono rimasti più preoccupati per il benessere delle scimmie e dei maiali che Neuralink sta usando nei suoi attuali esperimenti. La dottoressa Katy Taylor, di Cruelty Free International, ha dichiarato: “È incredibile che gli animali vengano usati in questo grottesco esperimento guidato dalla curiosità. “Infatti, il 57% degli esperimenti nelle università rientrano nell’ambito della ricerca di base, molti dei quali sono guidati da nient’altro che curiosità e certamente non necessari”. Nel suo blog, Neuralink ha ribattuto che tutti gli animali sono stati trattati bene e monitorati attentamente. In più, uno staff dedicato di veterinari si occupa della loro saluta prendendosi costantemente cura di loro. “Pager vive con il suo compagno, Code. Si divertono a dondolare dalla loro casa sull’albero e a sonnecchiare nelle loro amache dopo una coinvolgente sessione di gioco”, ha riferito l’azienda.