Daily Brief – Lunedì 28 ottobre 2024
Undertourism e turismo di prossimità, le nuove tendenze per viaggiare ai tempi del Coronavirus
Il futuro della nostra estate è ancora incerto e dovremo re-imparare a viaggiare come forse non abbiamo mai fatto
19 Maggio 2020
- La popolazione mondiale vede nella pandemia un momento che ci cambierà per sempre: dai comportamenti d’acquisto, alle possibilità economiche e al mondo del lavoro, fino al modo di viaggiare;
- Per l’estate 2020 si punta tutto sul turismo di prossimità con incentivi economici e iniziative promosse dalle più note organizzazioni per tornare a #viaggiareinitalia riscoprendo posti inesplorati e poco conosciuti;
- Non possiamo permetterci di far entrare in crisi un comparto economico che vale circa 230 miliardi di euro.

Nulla sarà come prima: meno ottimismo, ma più importanza agli acquisti online e vicino casa
Se tra fine febbraio ed inizio marzo si pensava che il Covid fosse come un influenza invernale, solo “più forte”, oggi lo scenario è completamente diverso: una pandemia mondiale che ha rinchiuso un intero pianeta in casa, confinato. Come è evoluta, in peggio, la convivenza mondiale e l’economia globale, così sono cambiate le aspettative e l’atteggiamento delle persone che in questo mondo ci abitano. L’ottimismo della popolazione mondiale verso quello che sarà dalla fase 3 in poi è precipitato del 40% da marzo, un sentimento di incertezza sta dilagando con particolare attenzione al mondo economico e del lavoro: tra il 25 e il 63% dei soggetti crede che le possibilità economiche continueranno a calare anche nel prossimo futuro. La tendenza, quindi, è quella di concentrare il proprio potere di spesa nei comparti:- food, con un incremento di flussi più sui prodotti base a vantaggio dell’homemade, rispetto al cibo da asporto con ovviamente conseguenze negative su tutto il settore ristorazione e delivery;
- prodotti per la casa, moltissime persone hanno approfittato di questo lockdown per ritornare a vivere la propria casa riorganizzandola al meglio per smart working e tempo libero;
- prodotti per l’igiene anche personali, il virus ci ha insegnato e ci ha portato a dare un vero valore a sanificazione e pulizia;
- Home Entertainment, la fruizione in streaming di contenuti audiovisivi ha registrato incrementi anche di più del 50% in alcune zone del mondo.

Un nuovo modo di viaggiare Undertourism e Staycation
Se quello che troveremo dopo il passaggio del Covid-19 è ancora incerto, una cosa è sicura e lo è già dall’estate 2020, il turismo sarà un’industria che sarà cambiata in modo radicale e che dovrà superare una crisi senza eguali, fatta di incertezze oltre che di cambiamento. Gli studi stimano che il turismo sia un settore che prima della pandemia ricopriva a livello globale circa il 10% delle attività economiche con un contributo attestato tra gli 8 e i 9 miliardi di dollari. Ma ora? I primi segnali vengono dati dal mondo aereo e navale con il fallimento di diverse compagnie aeree, oltre che di quelle del comparto crociere accusate tra le altre cose di essere stati focolai virali inconsapevoli all’inizio della pandemia, seguiti dalla crisi economica registrata da quei Paesi, a volte anche meno sviluppati, che avevano fatto del turismo incoming la loro forza. Si basti pensare alle più famose mete esotiche come Filippine, Maldive o Coste Africane. Sicuramente il viaggio come lo conoscevamo prima con voli intercontinentali e cambio di emisferi sarà da accantonare almeno per un po’, con il rischio che non si torni più al passato. Ecco allora che si parla di turismo di prossimità, ossia il movimento che porta il turista a riscoprire il suo Paese e a ripartire dalle origini per ritornare ad esplorare il mondo. Ma prima un po’ di dati per capire il rimbalzo che la pandemia avrà anche sul nostro Paese, considerato tra i più belli al mondo. Se il turismo di prossimità porterà ad un incremento di turismo italiano, escluderà la fetta del turismo internazionale, soprattutto quello europeo, che per l’Italia rappresenta più del 75% del numero di notti consumate. Prima su tutte la Germania con il suo turismo lacustre dalla primavera fino al raggiungimento del picco durante la stagione calda, giugno – agosto, trimestre nel quale si concentrano il 50% di tutte le prenotazioni dell’anno. Il turismo è un’industria stagionale e, per il significato stesso del termine, concentra i suoi ricavi e costi nella stagione estiva: una mancata apertura o un’apertura con il numero della clientela dimezzata potrebbe essere davvero un grave problema, si prevedono perdite di 7,5 miliardi di euro. Riaprire in uno scenario come questo significa stessi costi ma minori incassi. Quindi cosa fare? Due le parole fondamentali: salvataggio e ripresa. Salvataggio, compito del governo e delle associazioni di categoria, con iniezioni di capitali e finanziamenti a fondo perduto. La ripresa, anche compito nostro, la fase in cui ripartire, limitati e diversi, ma ripartire tornando a privilegiare la prossimità, l’italianità, il km 0, anche nel tempo libero. Ecco che proprio nell’ambito della ripresa torniamo a parlare di staycation e undertourism. Per staycation si intende, appunto, turismo locale e di prossimità con mete a corto raggio e vicino casa. Potremmo dire l’Italia agli italiani, la Francia ai francesi, la Spagna agli spagnoli, e così via. Per undertourism, invece, intendiamo quella modalità di viaggio contrapposta all’overturism, per cui i viaggiatori andranno a cercare posti inesplorati, poco affollati, “nuovi”. Una bella opportunità per quei comuni che ospitano borghi storici poco valorizzati o per spazi nella natura in cui organizzare attività di esplorazione. Insomma un viaggio più consapevole per un viaggiatore più attento. E anche il Governo punta ad aiutare nella ripresa con il Bonus Vacanze, fino a 500 euro di incentivo per chi soggiornerà in Italia per le sue vacanze. Il voucher verrà assegnato, però, per reddito e nucleo familiare e sarà confermato nel nuovo decreto in uscita a maggio. Nonostante le incertezze sia in materie di regole e di istruzioni per la riapertura sicura di stabilimenti balneari e strutture ricettive, bar, ristoranti e servizi turistici compresi, la voglia di ripartire c’è e gli italiani iniziano, nonostante tutto, a pensare alle vacanze. LEGGI ANCHE: La lettera di Airbnb che potrebbe passare alla storia delle HR