Daily Brief – Giovedì 28 novembre 2024
Pubblicità e investimenti: cosa dicono le previsioni dopo un anno nero
Percentuali, numeri e considerazioni di uno degli anni più bui degli ultimi 40
15 Dicembre 2020
- La pandemia ha influenzato in maniera drastica l’industria cinematografica, con un calo notevole
- Uno scenario preoccupante, previsto per i prossimi due anni, sarà determinato dalla riduzione del budget previsto per la promozione

La crisi dei media tradizionali il fenomeno del formato video
Il calo pubblicitario colpisce trasversalmente quasi tutte le aziende del globo, ma ciò che regge alla crisi internazionale è certamente il formato video l’unico strumento che registra una crescita, in netta controtendenza a tutto ciò che questo 2020 sta comportando nel business internazionale. La crescita del budget previsti per la realizzazione di video promozionali addirittura aumenterà nel 2021, dal 7,9% con 52 miliardi di dollari investiti nel 2020, alle 12,8% nel prossimo anno. Entrando nel dettaglio la spesa globale nel settore pubblicitario diminuisce per la TV di circa 29,9 miliardi di dollari, per il cinema di circa 1,5 miliardi, per i giornali e la carta stampata di circa 9,8 miliardi ed infine per la radio di circa 5,9 miliardi di dollari. Insomma uno scenario particolarmente drastico e nero che migliorerà, in base alle ultime analisi e statistiche, solo a partire dal prossimo anno. A patire la crisi economica internazionale è determinata dalla pandemia, sono certamente i grandi miglia tradizionali come: la televisione ed il cinema, e con essi l’intero comparto di produzione. Aziende impegnate ad esempio nell’automotive, nella vendita al dettaglio, nei viaggi e nei trasporti stanno pian piano riducendo il proprio budget destinato alla promozione, che a causa dei protocolli di sicurezza e degli scenari internazionali, non permettono la realizzazione di una comunicazione produttiva e rassicurante. Ciò che ha offerto una ventata di ossigeno all’intero settore dell’industria pubblicitaria, sono state senza alcun dubbio le elezioni americane che grazie ad i 4,9 miliardi di dollari spesi in pubblicità hanno scoraggiato la contrazione globale che altrimenti si sarebbe attestata intorno all’11%, cioè circa 68 miliardi di dollari.