Daily Brief – Martedì 14 gennaio 2025
Un vocabolario gigante nelle piazze italiane: è l’ultima campagna di Zanichelli per salvare le parole
Da Milano a Palermo, una grande installazione-vocabolario ospiterà i 3126 lemmi da salvare
27 Settembre 2019

L’installazione in #AreaZ
Una grande installazione-vocabolario ospiterà, sulla quarta di copertina, un monitor touchscreen che permetterà di visualizzare a rotazione cinque dei 3126 lemmi da salvare. Una volta scelta la propria parola da salvare, sarà possibile postarla, con il suo significato, sui propri canali Facebook e Instagram direttamente dallo schermo. Per chi invece ai social network preferisce le reti sociali tradizionali Zanichelli ha pensato a cartoline vere e proprie: ogni cartolina conterrà una parola da salvare, con il suo significato, da affrancare e spedire. La prima tappa del progetto è a Milano, fino a sabato 28 settembre 2019 in Largo La Foppa. A questa seguiranno Torino (29 settembre – 5 ottobre), Bologna (6 – 11 ottobre), Firenze (12 – 19 ottobre), Bari (20 – 26 ottobre), Palermo (28 ottobre – 2 novembre). LEGGI ANCHE: Inglesorum e Latinorum: come cambia il linguaggio nell’era dei social
I social e la lingua italiana
Sempre più spesso i social network e più in generale i media introducono neologismi o prestiti dall’inglese adattati all’italiano, capaci di catturare maggiormente l’attenzione e l’interesse delle persone, eppure l’italiano è ancora oggi una lingua ricchissima di sfumature. Questo il messaggio che Zanichelli, con il progetto #paroledasalvare, vuole trasmettere, ponendosi l’obiettivo non solo di far conoscere una parte meno nota del patrimonio lessicale italiano, ma anche di invitare al suo utilizzo, per ritrovare il gusto di prediligere parole meno consuete ma più ricche nel significato e capaci di arricchire il nostro modo di comunicare. “La capacità di scegliere il termine più calzante per quello che si vuole dire, aiuta a esprimersi in maniera più chiara ed efficace“, un obiettivo indispensabile soprattutto in pubblicità. “Anche i sinonimi non sempre esprimono esattamente lo stesso concetto, non è quasi mai vero che una parola vale l’altra”.