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Le strane coincidenze sugli hater di Soundreef che portano direttamente alla SIAE
Profili e commenti falsi riconducibili forse ad un unico utente sarebbero la strategia portata avanti sui social per screditare il servizio alternativo per la raccolta del diritto d'autore
16 Febbraio 2018
Quando tutto ebbe inizio
In linea generale, gli artisti (musicisti, ma anche scrittori) vengono pagati ogni volta che le loro opere vengono utilizzate da terzi: una canzone passata in radio, un jingle utilizzato per uno spot pubblicitario, un testo teatrale portato in scena. La SIAE si occupa proprio di questo: raccogliere i diritti d’autore attraverso una capillare rete di agenti per il controllo dei locali, delle feste private e pubbliche, delle discoteche. Per una legge del 1941 in Italia il monopolio sulla raccolta dei diritti d’autore è affidato a SIAE, ma – come può capitare quando viene sancito un monopolio sulla gestione di un diritto – la società italiana autori ed editori è stata spesso accusata di una gestione non trasparente delle sue attività, oltre che di una ingiustificata lentezza burocratica che ritarda i pagamenti dei diritti dovuti agli artisti. Ecco quindi, nell’epoca delle startup che cercano soluzioni ai reali bisogni di utenti e consumatori, che un giovane founder, Davide D’Atri, nel 2011 crea una startup – con sede a Londra – per la raccolta dei diritti d’autore. La nuova società, a dirla tutta, opera prevalentemente nella raccolta dei diritti in Italia, pur avendo sede nel Regno Unito, ma solo perché la legge italiana non le consente di operare formalmente in modo diretto in Italia. Nonostante Soundreef divenga ufficialmente la società scelta per la raccolta dei propri diritti anche da parte di tanti famosi artisti italiani come Fedez, la guerra con SIAE sembra essere inevitabile.
La battaglia sul web (e la puzza di fake)
Ed eccoci ai nuovi risvolti di cui abbiamo accennato in premessa, e che potrebbero aprire un nuovo capitolo della battaglia Soundreef vs. SIAE. Negli scorsi giorni un nostro contatto in Soundreef ci invita ad approfondire una serie di circostanze secondo loro sospette su una serie di account social. Si parte dall’accanimento del blog Ddanews Italia nei confronti di Soundreef. Alla pagina “Chi siamo” gli stessi autori del blog si definiscono come “un blog creato da persone comuni e professionisti appassionati dell’argomento. Usiamo sopratutto la testa per capire se una notizia o un’informazione inerente il Diritto d’Autore, recentemente al centro di diverse discussioni e dispute, è alterata, falsa, presentata in maniera diversa per secondi fini… una BUFALA!”. Il blog è seguito sui Social soprattutto da profili non meglio identificati, con pochi follower e pochissimi tweet al di fuori di quelli direttamente collegati alla bagarre con Soundreef e con gli autori VIP che hanno scelto i servizi alternativi a quelli SIAE. Tra i profili più partecipi nella contestazione di Soundreef vi sono quelli di @RobertoPal78 e @ntip#satira #soundreef #inciuci ? pic.twitter.com/b9wxoWM78s — Roberto (@RobertoPal78) 25 gennaio 2018
Che tristezza i negozi @CisalfaSport #CisalfaSport che non possono trasmettere #Sanremo2018 perché non hanno la licenza #SIAE ma #soundreef . A proposito non è illegale? Per non parlare dei prodotti #SuperDry … negozi tristi e vuoti ?? pic.twitter.com/dXiqJsqT6Q — AntiPopulista@ (@ntipopulista) 8 febbraio 2018
Coincidenze
La strana coincidenza riguardo a questi profili è che, con una rapida verifica, tutti e tre hanno le stesse due cifre finali nel numero telefonico per il recupero password su Twitter.





Da qualche giorno – oggi compreso – qualcuno tenta di accedere ai nostri account. No, non state bene. # pic.twitter.com/Ua1g7oFQZo — ★D’Anews★ (@ddanews_ita) 15 febbraio 2018
Vi anticipiamo prima che fate un’altra brutta figura con altre #bufale .Nessuno di noi è un dipendente della #SIAE e nn prendiamo ordini da #SIAE.SIAMO PERSONE LIBERE APPARTENENTI A DIVERSI SETTORI CHE PENSANO CON LA PROPRIA TESTA, DIFFICILE DA CAPIRE X I SOCIALOBOTOMIZZATI EH?! — ★D’Anews★ (@ddanews_ita) 15 febbraio 2018