Come l’intelligenza artificiale può potenziare l̵...
Ti spieghiamo perché l’equity crowdfunding non è Kickstarter, con 5 esempi di successo
Esistono diversi modelli di crowdfunding e non vanno confusi perché hanno premesse ed effetti molto diversi tra loro
29 Maggio 2018

Non esiste un solo crowdfunding
- Crowdfunding basato sul reward: i beneficiari dei contributi restituiscono agli investitori prodotti di consumo tangibili, varie forme di contenuti artistici, l’accesso anticipato ai prodotti (pre-selling), a sconti sugli acquisti o altri incentivi. Esattamente come accade su Kickstarter.
- Crowdfunding filantropico: chi vi aderisce sostiene una raccolta di fondi di beneficenza o per il no-profit, fornendo fondi per promuovere una causa o un movimento. Un esempio di questo tipo è quello di Crowdrise, ma anche altri portali, come Starteed offrono soluzioni specifiche per le non-profit.
- Crowdfunding di prestito o debito: noto anche come peer-to-peer lending (prestito peer-to-peer), è basato sul versamento di capitali a imprese o individui in cambio di pagamenti di interessi e restituzione del capitale in un periodo di tempo definito, simile a un mutuo o a un finanziamento. LendingClub è un esempio di piattaforma di crowdfunding di prestito.
- Equity Crowdfunding: le persone investono in una nuova impresa in cambio di azioni ordinarie o privilegiate. E per quest’ultimo tipo di crowdfunding ecco una serie di esempi.

5 piattaforme per capire di cosa si parla quando si parla di equity crowdfunding
Presenti in tutto il mondo, seguendo le differenti legislazioni, le piattaforme di equity crowdfunding si differenziano tra loro non solo per il business model, ma anche per i settori di investimento su cui sono focalizzate. Si va dalle piattaforme più generiche a quelle interessate a settori specifici come quello immobiliare, così come si passa dagli investimenti in aziende già avviate a quelli esclusivi in startup. Analizziamo insieme quattro esempi europei e uno statunitense per capire meglio di cosa si tratta e come nascono. Crowdcube è una piattaforma di investimenti in crowdfunding britannica. Fondata nel 2011 da Darren Westlake e Luke Lang è basata sulle equity: gli investimenti individuali vengono raggruppati permettendo di investire in modo diretto in nuove imprese senza necessità di passare attraverso business angel e banche. Il principio chiave è che chiunque può investire denaro in un’attività in cambio di un ritorno in equity: gli imprenditori, con una impresa registrata nel Regno Unito, possono mostrare la loro attività e i loro potenziali investimenti a migliaia di potenziali micro-investitori caricando video, immagini e documentazione sulla piattaforma, richiedendo investimenti che possono anche essere minimi, si parte da 10 sterline. Crowdcube segue, inoltre, il modello del “tutto o niente”, quando viene raggiunta la quota richiesta l’impresa riceve i fondi, altrimenti viene restituito tutto agli investitori. Una commissione viene corrisposta alla piattaforma nel caso in cui la raccolta di campagna fondi sia avvenuta con successo. FundedByMe è un sito di crowdfunding che opera per Svezia, Norvegia e Regno Unito. Fondato nel 2011 da Arno Smit e Daniel Daboczy, con sede centrale a Stoccolma, la società oggi ha uffici anche a Singapore e in Malesia. Sulla piattaforma gli utenti possono elencare il loro progetto in una qualsiasi delle lingue supportate. A settembre del 2012, la società ha lanciato anche FundedByMe Equity, il portale di crowdfunding azionario che si affianca a quello delle donazioni, e che consente sia il crowdfunding azionario per gli imprenditori e che il crowdfunding p2b (peer-to-business, cioè da azienda ad azienda). A giugno del 2016 il sito aveva già raccolto oltre 23 milioni di euro, sempre sulla base del principio dell’all or nothing. I progetti o le startup che cercano finanziamenti sono sottoposti a revisione da parte di FundedByMe Equity prima di essere accettati e inseriti sul portale per essere finanziati. La stessa FundedByMe ha raccolto il proprio capitale di lancio tramite crowdfunding.
