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  • Le novità di Google: il rinvio dell’era cookieless e le nuove frontiere dell’advertising

    Le nuove frontiere dell'advertising e del targeting digitale delle piattaforme di Big G

    22 Maggio 2024

    Non si può dire che sia stato un aprile noioso in casa Google. In poco meno di un mese, infatti, Big G ha annunciato delle piccole rivoluzioni digitali. Tra cookieless e digital advertising, andiamo a scoprire insieme le sue ultime novità.

    Dopo mesi di trepidante attesa e (diciamocelo) terrore tra gli advertiser, Google sposta di nuovo la data in cui deprecherà i cookie di terza parte.

    Inizialmente, infatti, era stato annunciato che a partire dal 2020, Google Chrome (il browser che attualmente occupa i 2/3 del mercato) avrebbe smesso di supportare i cookie di terza parte.

    Questa data è stata piano spostata di sei mesi in sei mesi, fino ad arrivare alla seconda metà del 2024.

    Sembrava abbastanza ufficiale che l’H2 del 2024 avrebbe segnato la fine dei cookie di terza parte, fino al colpo di scena.

    A fine aprile, Google ha annunciato che la deprecazione è rimandata almeno fino al 2025.

    Questo posticipo deriva ufficialmente da due fattori. Da una parte, i test effettuati su circa l’1% degli utenti Chrome a partire dal gennaio 2024 sembrano aver dato risultati insoddisfacenti, suggerendo l’inadeguatezza (almeno per il momento) della Privacy Sandbox, che non riuscirebbe a compensare le funzionalità perse dai cookie. Dall’altra, non è ancora arrivata l’approvazione della CMA (Competition & Markets Authority) britannica. Alla CMA sono infatti affidati i test sulla nuova tecnologia e, di conseguenza, il sign off finale sulla nuova targetizzazione.

    Per il momento, però, CMA ha evidenziato alcune lacune, che gli inserzionisti potrebbero utilizzare per identificare gli utenti, i quali invece dovrebbero essere anonimi. La completa analisi richiederà ancora qualche mese, spostando la fine dei cookie ai primi mesi del 2025.

    LEGGI ANCHE: Cookieless ready: come prepararsi alla deprecazione dei cookie di terza parte

    Il Retail Media arriva in Search Ads 360

    Conscio delle innovazioni apportate dal retail media, Google ha deciso di entrare nel mercato tramite la sua piattaforma dedicata alle campagne Search.

    A breve, una nuova versione beta permetterà agli advertiser di raggiungere pubblici di loro interesse anche al di fuori dei siti dei rivenditori.

    Nello specifico, Google ha deciso di dare agli inserzionisti la possibilità di gestire in autonomia le campagne search verso siti partner, senza ricorrere alla modalità managed (tradizionalmente utilizzata).

    Questo garantirà così una maggiore autonomia ai brand, che potranno avere maggiore controllo sulle campagne, garantendo ai retailer la possibilità di scalare realmente l’utilizzo dei loro dati.

    Gli annunci di Google non sono certo stati solo sporadici. Il cookieless è un tema aperto, ma ci aspettano altri cambiamenti nel digital advertising.

    Lo scorso 29 aprile, Big G (durante l’evento Google New Front) ha condiviso una serie di novità. La conversazione si è focalizzata soprattutto sulla piattaforma programmatic Display & Video 360, che vedrà crescere ulteriormente l’apporto dell’Intelligenza Artificiale.

    LEGGI ANCHE: Scopriamo le nuove campagne Google guidate dall’Intelligenza Artificiale

    Audience Personas su Display & Video 360

    Già da qualche tempo Google ha inserito strumenti di intelligenza artificiale all’interno della piattaforma con l’obiettivo di migliorare le opzioni di targeting.

    Coloro che la utilizzano abitualmente sanno, per esempio, che è possibile utilizzare l’Enhanced Targeting per arricchire i propri dati con quelli provenienti dal mercato.

    Enhanced Targeting

    New Front ha spinto ancora avanti l’asticella, con l’arrivo della nuova feature Audience Personas a partire dall’estate.

    Con questo nuovo tool diventa davvero semplice costruire i target di campagna, attingendo all’intelligenza artificiale.

    Tramite Audience Personas, gli inserzionisti sono chiamati ad inserire una serie di prompt che descrivano il loro targeting ideale in termini di socio-demo e interessi.

    Audience Personas

    Tale descrizione viene poi automaticamente “tradotta” in una combinazione dei diversi audience segment di Google.

    Audience Personas 2
    Più precisi sono i prompt e maggiore sarà il numero di segmenti utilizzati.

    Nuove modalità di Custom Bidding

    Anche le strategie di offerta automatizzata, già presenti in DV360, avranno una marcia in più da ora in avanti. Già da qualche tempo gli inserzionisti hanno la possibilità di applicare algoritmi custom in modo da alzare o abbassare le offerte sulla base di diversi parametri.

    Fino a poco tempo fa, lo strumento di Custom Bidding offriva possibilità limitate e orientate principalmente allo sviluppo di algortimi ad obiettivo conversione. Non solo. Il Custom Bidding si basava ancora sulla possibilità di caricare un algoritmo personalizzato da parte dell’advertiser. Ciò significava che lo strumento rimaneva appannaggio quasi esclusivo di inserzionisti in grado di maneggiare il linguaggio Phyton.

    Con il nuovo aggiornamento, invece, rimane la possibilità di caricare il proprio algoritmo, ma diventa anche più semplice la creazione di modelli personalizzati per coloro che non sono dei veri e propri esperti di informatica.

    La nuova versione, infatti, apporta diverse migliorie. In primo luogo, viene estesa la possibilità di creare algoritmi di custom bidding anche per raggiungere obiettivi di Brand Awareness e Traffico, oltre che di pura Conversione.
    I segnali presi in considerazione nella creazione del modello sono diversi e si possono applicare moltiplicatori differenti (es. device, posizione in pagina oppure ora del giorno).

    Custom Bidding

    Il modello così generato può poi venire immediatamente testato all’interno della piattaforma per comprenderne la bontà e la possibilità di successo.

    Tramite la Testing Sandbox, la macchina prende in considerazione un minimo di 10 mila impression erogate nei 30 giorni precedenti per comprendere se i moltiplicatori inseriti realmente rispecchiano dei potenziatori di performance.

    LEGGI ANCHE: Smart Bidding e Programmatic Adv: una guida per raggiungere i KPI target

    Google espande l’inventory su Connected TV

    In ultimo, si arricchisce anche l’inventory disponibile che attinge al mondo dello streaming.

    Google ha infatti siglato degli accordi con i giganti del mondo cinematografico come Paramount, NBCUniversal, Disney e Warner Bros. Discovery per permettere agli inserzionisti di acquistare inventory in modalità flessibile.

    Gli Instant Deals, fino ad ora riservati solo a YouTube, sono utilizzabili (per adesso solo in USA) anche per acquistare inventory su questi partner, velocizzando e semplificando il processo di acquisto.

    A ciò si aggiunge poi una ciliegina sulla torta, che ha il nome di Commitment Optimizer. Questo tool, infatti permette all’intelligenza artificiale di ottimizzare l’erogazione tra deal garantiti e non, in modo da massimizzare le performance.

    LEGGI ANCHE: SVOD, AVOD e OTT: glossario dei servizi di streaming e differenze fra le piattaforme

    Google ci presenta tante soluzioni che animeranno i mesi a venire. Alcune sono ancora in fase beta, altre non sono state ancora lanciate, ma siamo sicuri che gli inserzionisti che avranno voglia di “smanettare” un po’ non resteranno delusi.