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  • Lo streaming punta sulla pubblicità: come cambiano Netflix, Amazon e le altre piattaforme video

    I giganti dello streaming puntano ad espandersi nel mondo della pubblicità. Ecco le novità dagli ultimi upfront

    21 Giugno 2024

    Negli ultimi mesi sono state tante le novità annunciate dalle piattaforme video più utilizzate e famose in Italia. I nuovi investimenti e le soluzioni presentate dimostrano che lo streaming punta sulla tecnologia pubblicitaria, oltre che sul contenuto.

    Del resto, questo mercato è attualmente valutato 500 miliardi di dollari a livello globale. Inoltre, le Smart TV risultano essere il device preferito per usufruire di questi servizi.

    In questo scenario, diventa fondamentale sviluppare soluzioni pubblicitarie che si adattino a questo nuovo mezzo.

    Nel corso dei diversi upfront (gli eventi in cui vengono presentate le diverse offerte pubblicitarie) le piattaforme si sono alternate nell’annunciare l’introduzione di nuovi formati, nuove offerte o nuove…tecnologie. Vediamo insieme quali sono stati gli annunci più importanti.

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    Youtube e il focus sui Creator

    Con le ultime innovazioni, compresa l’introduzione di un abbonamento premium e le ad non skip fino a 60 secondi, YouTube si sta presentando a diventare competitor delle piattaforme SVOD.

    Gli utenti guardano più di un miliardo di ore di contenuti YouTube, tramite una piattaforma che permette un alto livello di targetizzazione e di flessibilità a livello di budget.

    Non solo. YouTube è una delle piattaforme dove i creator raggiungono il maggiore successo e dove possono esprimersi in maniera completa, grazie alla lunghezza dei video che si possono caricare.

    Vista l’importanza dei creator, YouTube ha annunciato una soluzione che va ad arricchire la sua offerta di advertising in contesti premium.

    Già da tempo sono disponibili i Selected Lineups, che collocano i video degli inserzionisti nel Top 5% relativo ad una categoria.

    Con la nuova soluzione YouTube Select Creator Takeovers, gli advertiser potranno addirittura acquistare spazi nel Top 1% dei contenuti presenti in piattaforma.

    Lo streaming punta sulla tecnologia pubblicitaria

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    Importante il focus su YouTube anche durante l’ultimo Google Marketing Live. Questa è stata l’occasione per annunciare anche l’espansione dello YouTube Shopping Affiliate Program.

    Grazie a questo programma, i creator potranno taggare i prodotti dei brand con cui collaborano direttamente nel video. In questo modo, gli utenti potranno acquistare direttamente mentre guardano i contenuti.

    Netflix e l’ad tech proprietaria

    Netflix ha lanciato il suo piano con pubblicità a fine 2022, con un inizio decisamente in salita.

    Nonostante le iniziali lamentele degli inserzionisti, delusi dai limiti a livello di targeting, oggi risulta che il 40% degli utenti abbia optato per la versione con pubblicità. Ad oggi questo abbonamento conta circa 40 milioni di utenti nel mondo.

    Dopo diversi mesi nelle mani di Microsoft, il colosso di Los Gatos ha annunciato la volontà di portare in house la gestione della vendita di pubblicità.

    A questo scopo, Netflix lancerà la propria piattaforma di Ad Tech per la gestione delle campagne erogate sui contenuti in streaming.

    I test inizieranno già questo autunno in Canada, con un roll-out previsto per la prima metà del 2025 negli USA. In uno slancio volto a massimizzare la copertura e le capacità pubblicitarie, Netflix ha espanso la lista dei suoi partner.

    A partire da questa estate, infatti, sarà possibile acquistare la sua inventory in modalità programmatic anche tramite Display & Video 360, The Trade Desk e Magnite.

    Ma la svolta tech di Netflix passa anche da altri fronti. A inizio giugno, infatti, la piattaforma ha annunciato una significativa revisione della sua interfaccia utente sulla app per connected TV.

    A seguito di alcuni mesi di test, è stata annunciata una nuova interfaccia che renderà più semplice la navigazione. Si andrà da una diversa modalità di organizzazione dei titoli, all’allargamento delle card dei titoli, fino ai suggerimenti di contenuti che stanno avendo successo sulla piattaforma.

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    Amazon e i nuovi formati pubblicitari

    Amazon è stato l’ultimo ad entrare nel mondo della pubblicità inserita nei contenuti streaming, ma sta viaggiando ad una velocità altissima.

    A neanche 6 mesi dal lancio del piano supportato da pubblicità, è già stata annunciata l’introduzione di una serie di formati altamente interattivi che permetterà agli utenti di esplorare i prodotti e finanche comprarli direttamente dalla loro connected TV.

    Tra i formati presentati durante Amazon Upfront troviamo:

    • Annunci carousel shoppable: si tratta di annunci che permettono ai brand di inserire caroselli sfogliabili all’interno dei programmi televisivi, consentendo all’utente di aggiungere i prodotti al carrello con pochissimi clic.
      L’annuncio si interrompe automaticamente in modo che i clienti possano navigare e riprendere automaticamente quando l’interazione con l’annuncio è terminata.
    • Annunci interattivi durante la pausa: si tratta di annunci che presentano ai clienti annunci semitrasparenti con messaggi e immagini di un brand quando mettono in pausa il contenuto. Gli annunci saranno anche corredati da messaggi come “Aggiungi al carrello” e “Maggiori informazioni”.
    • Annunci con quiz sul brand interattivi: sono annunci che aiutano gli inserzionisti a migliorare il proprio storytelling proponendo aneddoti sul brand e dando agli utenti la possibilità di fare acquisti su Amazon, ottenere maggiori informazioni su servizi e prodotti e persino ricevere premi.

    Il lancio di questi tre formati evidenzia una chiara strategia da parte di Amazon: superare il sempiterno problema della CTV utilizzata come media di awareness, proponendo soluzioni che potenziano il middle e lower funnel.

    Al centro dell’agenda, però, ci sono anche temi di più ampio respiro. Il gigante di Seattle ha infatti sottolineato il suo impegno sempre maggiore nel fornire agli utenti contenuti di prima qualità, prodotti anche grazie alle entrate generate dalla pubblicità.

    LEGGI ANCHE: Guida ad Amazon Advertising: ecco tutto quello che devi sapere

    Il prezzo dello streaming

    Del resto, gli upfront non solo solo eventi in cui ingolosire gli inserzionisti presentando nuove soluzioni. Si tratta di veri e propri luoghi di trattativa dove i giganti del mercato cercano di vendere un buon 70-80% della loro inventory a grossi compratori.

    Questi eventi assumono un maggior rilievo se pensiamo che i costi della TV lineare stanno scendendo. La discesa, del resto, deriva dalla minore utenza e, di conseguenza, dalla minore richiesta di spazi.

    Al contrario, i CPM del mondo dello streaming on demand potrebbero salire fino al 5% per properties che generano maggiore interesse. La guerra per il predominio del mondo dello streaming si annuncia agguerrita. Ad oggi, però, resta impossibile predire chi sarà il vincitore.

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