Bloomberg: una campagna da mezzo miliardo di dollari per vincere alle Isole Samoa
La fallimentare e costosissima campagna di "Mini Mike" insegna molto ai professionisti della comunicazione: assecondare le visioni sbagliate del cliente è un comportamento dannoso per voi e per lui
6 Marzo 2020
- Il Super Tuesday per Mike Bloomberg si rivela una grande lezione di comunicazione e di business
- “Mini Mike” concentra tutte le sue risorse spendendo mezzo miliardo di dollari in soli tre mesi


Il cliente (non) ha sempre ragione
Torniamo all’inizio: fate finta di essere il famoso consulente (che ha nome e cognome e si chiama Tim O’Brien) a cui Bloomberg consegna 500 milioni di budget per il piano mezzi (una torta divisa fra tanti media, non ultimo Facebook); il magnate newyorchese ha in testa un’idea precisa di America e un’idea precisa di comunicazione da portare avanti. Voi sapete che l’elettorato democratico ha altre preferenze, che le contingenze di queste elezioni sono molto particolari, che il vostro candidato non è così forte come pensa di essere, ma lo accontentate lo stesso.
- Errore 1: pensare che la propria visione del mondo e le proprie antipatie/simpatie personali possano trovare appeal nell’elettorato
- Errore 2: posizionarsi su una nicchia di mercato satura
La prossima volta che vi diranno che le elezioni le vincono i ricchi…
Rispondetegli che semplicemente non è vero. Alessandro Tapparini, opinionista ed esperto di politica americana ci confida: «In una campagna elettorale ovviamente i soldi contano eccome; ma anche in una campagna elettorale, come in molte altre cose, non conta solo quanti soldi si spendono. Conta moltissimo anche come li si spende. Un fiume di soldi speso male sfocia comunque nello scarico del water».Questo Super Martedì passerà alla storia anche come una grande lezione di comunicazione e di business: sfatiamo il mito che in politica “bastano i soldi per vincere” e allo stesso tempo aggiorniamo i manuali di marketing politico con una case history che ha del surreale. Insomma, tutti i professionisti della comunicazione dovrebbero imparare la lezione: «La prossima volta che vi verranno a dire che nella politica americana vince sempre quello che ha più soldi in tasca, ricordategli di quella volta che Mike Bloomberg spese mezzo miliardo per vincere alle Isole Samoa».The biggest loser tonight, by far, is Mini Mike Bloomberg. His “political” consultants took him for a ride. $700 million washed down the drain, and he got nothing for it but the nickname Mini Mike, and the complete destruction of his reputation. Way to go Mike!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) March 4, 2020