Daily Brief – Venerdì 20 dicembre 2024
Il Blue Monday non esiste, eppure tutti continuiamo a parlarne
Nessuno studio scientifico supporta l'ipotesi che il terzo lunedì di gennaio sia il più deprimente dell'anno, ma questa giornata può essere molto utile
21 Gennaio 2019

Da dove nasce l’idea di un Blue Monday
Già molti esperti e giornalisti in passato hanno chiarito il fatto che questo lunedì statisticamente e verosimilmente non è né più né meno deprimente di ogni altro lunedì. Allora, perché scrivere un articolo che alimenta la paura e l’ansia del Blue Monday? In primo luogo, per contribuire ulteriormente al ridimensionamento del mito del Blue Monday e per sottolineare, dal lato opposto, alcuni fatti che invece oggi meritano il tempo di una lettura. In effetti il fenomeno del lunedì più triste dell’anno esiste, ma non come ce lo hanno presentato finora. Secondo alcuni ricercatori giapponesi, la proporzione dei suicidi che avvengono di lunedì per gli uomini è significativamente più alta rispetto agli altri giorni della settimana. Lo studio suggerisce che è proprio la struttura della settimana lavorativa ad influenzare questo dato. Più in generale, la ricerca mostra che il rischio di suicidio è maggiore in primavera che in inverno. Le variazioni stagionali dell’umore e i sintomi depressivi sembrano avere però il loro apice nel disturbo affettivo invernale e si stima che il 10-20% della depressione ricorrente segua uno schema stagionale di inizio in autunno/inverno e una remissione primaverile/estiva. Si tratterebbe quindi di una stagione blue (più triste, deprimente e malinconica) e non di un solo lunedì. LEGGI ANCHE: Numeri (e conseguenze) dell’uso eccessivo che tutti facciamo dello smartphone
Il lunedì più triste sui social
Il fenomeno social, dunque, sminuirebbe la reale gravità della situazione di chi affronta e vive questi sintomi, attribuendo una connotazione di mito o curiosità a un fenomeno che ha le sue vere radici nella sofferenza psicologica. Il fatto che la metà di gennaio sia un periodo difficile dell’anno, caratterizzato da una luce solare insufficiente nell’emisfero settentrionale e da una generale diminuzione delle disponibilità economiche dopo il periodo natalizio, giustifica la mitizzazione di una singolo giornata, il Blue Monday appunto. Questa cupa combinazione, insomma, ha trasformato nel tempo il Blue Monday in una sorta di capro espiatorio, una giornata per esorcizzare per molti lo spettro di una reale depressione o comunque di un umore negativo e di una mancanza di motivazione. Il fatto che si tratti di una giornata condivisa, inoltre, offre maggiore credibilità a questa sorta di rito, da vivere insieme agli altri (un po’ come il Capodanno), e legittima il fatto che ogni anno se ne continui a parlare.