Bottom of the Funnel: come generare più conversioni
L’obiettivo è motivare le persone all’azione ed aiutarle ad arrivare al “traguardo”
16 Aprile 2024
Nel dinamico, complesso e competitivo mondo del digital marketing, il successo delle campagne dei brand dipende dalla loro capacità di “dominare” il funnel, il cui punto cruciale è il suo momento conclusivo, il cosiddetto bottom of the funnel.
Ma di che cosa si tratta? E perché è di fondamentale importanza nel panorama odierno?
Il modello dell’imbuto (“funnel” in inglese) è una trasposizione metaforica del percorso d’acquisto: dalle prime fasi di scoperta in cui le persone fruiscono di una pluralità di fonti informative (dal passaparola all’analisi di fonti generate dalle aziende o di esperienze pregresse) fino alle fasi conclusive quando i potenziali consumatori si trasformano in veri e propri clienti.
Il BOF marketing è prioritario per distinguersi dalla massa e dai propri competitor: l’obiettivo è convincere le persone ad effettuare l’acquisto, in altre parole, motivarli all’azione ed aiutarli ad arrivare al “traguardo”.
Questa fase, che consente ai marchi di dimostrare il proprio valore e costruire la fiducia, è seguita da un’altra, ancora più rilevante, che ha l’obiettivo di mantenere alti l’interesse e la soddisfazione dei clienti e creare così una relazione positiva nel lungo termine.
In un contesto particolarmente difficile dal punto di vista politico, economico e sociale, è ancora più indispensabile investire sul legame con i consumatori.

Infatti, secondo il report “Life Trends 2024” stilato da Accenture, il 37% delle persone in tutto il mondo ritiene che le aziende stiano al momento dando maggiore priorità alla profittabilità rispetto alla customer experience ed alla qualità dei propri prodotti e servizi, sebbene a parità di prezzo.
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La pericolosa conseguenza di questo fenomeno di “shrinkflation” è il fatto che i clienti si sentono poco valorizzati, compromettendo così il rapporto e influenzando negativamente la crescita e la redditività dei brand sul lungo periodo.
I consigli per puntare sul Bottom of the Funnel
Per aumentare le conversioni e migliorare le proprie performance, ecco una serie di tattiche utili per lasciare il segno:
- occorre facilitare la scelta delle persone ad acquistare ciò che si vende tramite case history di successo, recensioni e testimonianze positive, dando risposta ad ipotetiche domande (come funziona? come un determinato prodotto/servizio ha migliorato la vita di clienti passati? Perchè questo prodotto/servizio è un gamechanger? Perché il proprio brand rappresenta un’opzione migliore rispetto alla competizione?).
In molti casi, questi strumenti trasformano un lead in una conversione. - Sembra scontato ma l’ottimizzazione della propria pagina con i prezzi è un altro elemento da tenere in considerazione. In questa sede è opportuno evidenziare tutti i vantaggi che i consumatori riceveranno dall’acquisto dei propri prodotti o servizi e per questo motivo, è bene essere più trasparenti e chiari possibile.
Offrire delle demo gratuite per un periodo limitato di tempo a potenziali acquirenti è una delle operazioni di marketing più popolari nella parte finale del percorso d’acquisto – ma anche tra le più efficaci – per stimolare la curiosità e l’interesse delle persone. - La scontistica è uno strumento potente quando si vuole incoraggiare il proprio pubblico a prendere la decisione finale e procedere con l’acquisto: che si tratti di uno sconto una tantum o di una promozione senza scadenza, è sicuramente un ottimo ed imprescindibile boost nella parte bassa del funnel.
La condivisione di queste offerte può avvenire, per esempio, tramite e-mail personalizzate oppure retargeting degli annunci pubblicitari. Se poi il prodotto o il servizio mantiene o persino supera le aspettative, i clienti non esiteranno a riacquistarli anche a prezzo pieno in futuro! - Vincono i contenuti “user-generated” che in ragione della loro semplicità e della loro autenticità influenzano le preferenze e le scelte d’acquisto dei consumatori, specialmente dei più giovani. Tra questi, i video sono la tipologia di contenuti più performanti e che maggiormente spingono a prendere decisioni d’acquisto.
Secondo il rapporto “State of Short-Form Video 2024” condotto da munch, il video marketing non è più opzionale per le aziende, ma un must: come non puntare sui video quando sono il format più virale e coinvolgente?
Il rapporto di HubSpot Blog “The State of Marketing 2024” sottolinea anche che i video brevi offrono un più alto ROI sui contenuti e consentono di investire di più rispetto a tutti gli altri formati.

- È opportuno focalizzarsi sulle piattaforme più adeguate al proprio target e con i giusti strumenti di misurazione per incrementare e al contempo, monitorare le conversioni: per esempio, Pinterest sta registrando al momento un aumento di conversioni del 28% e fino al 96% del traffico per gli inserzionisti – una piattaforma che consente ai marchi di ottimizzare le prestazioni di marketing e “chiudere” il percorso d’acquisto con successo, grazie a funzionalità distintive come i “link diretti ai dispositivi mobili”, che consentono ai brand di indirizzare i consumatori a una pagina specifica della propria app per l’acquisto o altre azioni tramite dispositivi mobili.