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Sei volte in cui i brand si sono schierati politicamente nella pubblicità (prima di Nike)
Da Pepsi a Ryanair, alcuni esempi di brand che hanno deciso di pronunciarsi su temi importanti dividendo il pubblico
12 Settembre 2018
La nuova campagna di Nike con Kaepernick
Il giocatore della NFL Kaepernick ha protestato contro l’ingiustizia razziale e la brutalità della polizia inginocchiandosi durante l’inno nazionale statunitense. In seguito, il suo contratto con i San Francisco 49ers non è stato rinnovato. Kaepernick sosteneva che i proprietari della squadra lo avevano deliberatamente tagliato fuori a causa del suo attivismo. LEGGI ANCHE: La campagna Nike che sta facendo il giro del mondo, spiegata L’ultima pubblicità di Nike per la campagna “Just Do It” è accompagnata da una straordinaria immagine di Kaepernick e dallo slogan: “Credi in qualcosa, anche se significa sacrificare tutto”. In un periodo di disordini sociali, sempre più marchi utilizzano i loro budget pubblicitari per assumere una posizione politica. Ecco sei esempi in cui hanno deciso di schierarsi, nel bene e nel male.Jigsaw e la Brexit

Cadillac
L’incarnazione del sogno americano, Cadillac, ha lanciato nel 2017 un bello spot come parte della campagna “Dare Greatly“. Il messaggio invita alla collaborazione e all’aiuto universale tra gli uomini, senza distinzioni di credo e razza, in decisa controtendenza alle elezioni shock di Trump e a quanto la nazione sia stata divisa sull’argomento. Nonostante le ovvie implicazioni politiche, il Direttore Marketing di Cadillac ha dichiarato che non si tratta “di una dichiarazione politica o sociale”. Invece, ha aggiunto: “è semplicemente una celebrazione dell’incredibile spirito americano”.Airbnb sta con i rifugiati (e contro Trump)
Le dichiarazioni di Trump sulla chiusura delle frontiere e la costruzioni di muri hanno provocato ondate di indignazione in tutto il mondo e Airbnb ha reagito con audacia con una comunicazione “all inclusive” andata in onda durante il Super Bowl: una sovrapposizione di persone di differenti etnie e caratteristiche con l’hashtag #weaccept. Airbnb ha messo in atto anche un’operazione concreta, promettendo di donare 4 milioni di dollari in 4 anni al Comitato di Soccorso Internazionale.Il boomerang di Pepsi
Fra tutti i brand che hanno utilizzato gli strumenti dell’advertising per schierarsi politicamente o ideologicamente, va ricordata Pepsi che, con il famigerato spot di Kendall Jenner diventa un tipico caso di studio per come questo tipo di argomenti vada trattato con le pinze. Lo spot, che ha suscitato molte critiche, mostra Jenner che, abbandona un set fotografico per partecipare a una protesta pacifica e mette pace tra i litiganti consegnando una lattina di Pepsi a un sorridente agente di polizia. LEGGI ANCHE: Nutella, Lego e altri brand da seguire su Pinterest per trovare l’ispirazione Lo sfruttamento di immagine del movimento Black Lives Matter e degli altri movimenti di protesta per il riconoscimento dei diritti non è andato giù agli attivisti e anche la figlia di Martin Luther King ha commentato negativamente lo spot.Ryanair e il referendum inglese
In risposta al referendum UE del 2016, Ryanair ha deciso di schierarsi su un argomento difficile che stava creando una spaccatura in tutto il Regno Unito.