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Greenpeace lancia una campagna che difende il diritto di protestare
4 Luglio 2025
La campagna di Greenpeace per il diritto di protestare è una reazione diretta al crescente controllo delle manifestazioni nel Regno Unito. I cartelloni mostrano attivisti reali con cartelli che dichiarano: “I’m protesting in here to avoid arrest out there”.
Una provocazione elegante contro le leggi anti-protesta UK, che stanno limitando sempre più la libertà di espressione pubblica.

Greenpeace e Amnesty difendono il diritto alla protesta con una campagna OOH
A firmare l’iniziativa ci sono Greenpeace, Amnesty International UK, Friends of the Earth e Liberty. La campagna è visibile nei megabillboard digitali ad alto traffico di Londra, Manchester e Birmingham.
Si tratta di una pubblicità che mette in discussione il ruolo dello spazio pubblico come luogo di dissenso.
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Attivisti noti nei cartelloni digitali per denunciare la criminalizzazione delle proteste
Protagonisti degli spot sono sei attivisti impegnati su fronti diversi:
- Jen Reid, volto del movimento Black Lives Matter
- Khalid Abdallah, attore e sostenitore dei diritti palestinesi
- Dr Helen Salisbury, medico e attivista per l’NHS
- Andy Greene, difensore dei diritti delle persone disabili
- Andrew McParland, membro di Greenpeace UK
- Sahanika Ratnayake, ricercatrice ed eco-attivista
Tutti compaiono in posa ferma davanti alla telecamera, in un gesto di attivismo e pubblicità silenzioso ma fortemente visivo.

Pubblicità sociale UK: come Greenpeace usa i billboard digitali per protestare
Questa campagna pubblicitaria di Greenpeace non urla, ma colpisce. Non ci sono slogan gridati né cortei in movimento: solo immagini potenti, volti determinati e un messaggio che mette a nudo il paradosso della protesta criminalizzata.
È un esempio efficace di pubblicità che sfrutta la comunicazione visiva per trasformare lo spazio urbano in dissenso simbolico.
Ocean Outdoor regala spazi pubblicitari a una campagna sui diritti civili
Il progetto è stato reso possibile grazie alla Ocean Outdoor Digital Creative Competition, vinta da Greenpeace e Amnesty con questa idea.
Un riconoscimento importante, considerando che Ocean Outdoor ospita abitualmente brand globali come Nike, Netflix e Adidas. Elvis agenzia creativa ha realizzato lo shooting e la produzione della campagna.
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Proteste silenziose ma potenti: la strategia creativa dietro la campagna Greenpeace 2025
Con questa iniziativa, Greenpeace dimostra che la pubblicità può essere protesta, e che l’attivismo può usare le stesse armi del marketing.
La scelta di un formato OOH digitale, solitamente riservato ai grandi marchi, amplifica il contrasto tra messaggio e mezzo. Una campagna potente, pacifica e visivamente disarmante.