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  • Come intercettare gli early adopter: dai canali di riferimento al problem solving

    Approccio pionieristico e attitudine visionaria per dare il boost alle strategie di marketing

    5 Settembre 2024

    Riuscire ad anticipare le mode e le tendenze è una skill fondamentale per chi si occupa di marketing. In particolare, esiste una categoria di consumatori nota proprio per la capacità di riuscire ad intercettare lo “spirito del tempo” e che non ha paura delle novità, anzi, le ricerca: sono i cosiddetti “early adopter”.

    Cosa vuol dire early adopter

    Traducibile come “adottanti precoci”, il termine è stato coniato dal sociologo Everett M. Rogers nella teoria “The Diffusion of Innovation” del 1963 in cui si evidenzia come ci siano 5 categorie di consumatori, catalogate in base al loro rapporto con le innovazioni di mercato lungo una curva con distribuzione regolare: “innovator”, “early adopter”, “early majority”, “late majority” e “laggard”.

    LEGGI ANCHE: Perché raggiungere la Gen Z è l’obiettivo cruciale per i brand

    Nonostante gli “innovator” siano la prima categoria di consumatori pronta a provare le innovazioni e a sviluppare nuove idee, sono gli “early adopter” la vera chiave di volta per le proprie strategie di marketing: questa tipologia di persone svolge infatti un ruolo fondamentale nel successo e nel consolidamente delle novità di prodotto, in quanto​​ si tratta di individui che possiedono una grande influenza all’interno del proprio network sociale.

    Ma perché gli “early adopter” sono così seguiti?

    Sicuramente per il loro approccio pionieristico e la loro attitudine visionaria, oltre che per il modo in cui accolgono con entusiasmo il cambiamento e cercano con impazienza “the next big thing”. Grazie a questa innata curiosità che li contraddistingue, sono in grado di riconoscere il potenziale di nuove tecnologie e scovare nuove tendenze prima che diventino mainstream.

    early adopter - diffusion of innovation
    Source: Corporate Finance Institute

    Secondo il sociologo Rogers, gli “early adopters” costituiscono il 13,5% dei consumatori (“Diffusion of Innovation Theory”), percentuale che cambia significativamente se si considera in particolare la Gen Z: analizzando il report WP Engine “Generation Influence: results from the 2020 Gen Z report” si tratta infatti della generazione più propensa ad avviare un’attività imprenditoriale, in grado di influenzare 600 miliardi di dollari di spesa a livello globale.

    early adopters nella Gen Z
    Source: WP Engine

    L’effetto della Gen Z sugli acquisti è anche testimoniato dai dati Pinterest: i Gen Zers salvano 2,5 volte più Pin e creano il 66% in più di bacheche rispetto alle altre generazioni.

    Come assicurarsi però di intercettare la giusta fascia di “early adopter” per la propria attività di marketing? E una volta identificati, come attirarli per provare i propri prodotti?

    La piattaforma visiva Pinterest, insieme a Ninja, ha sviluppato una guida pratica per conquistare questa preziosa fetta di consumatori.

    1. Individuare quali canali utilizza il proprio target di “early adopter”: i consumatori “early adopter” sono interessati alle innovazioni e alla conoscenza continua di nuovi prodotti e tecnologie. Inoltre, prendono solitamente parte a fiere e conferenze del settore a cui sono interessati: questi eventi si rivelano quindi un’ottima occasione per conoscerli di persona, studiare come reagiscono al proprio prodotto e raccogliere i loro feedback. 
      Gli “early adopter” sono inoltre molto attivi sui social media, dove dialogano tra di loro sull’evoluzione del mercato e condividono pubblicamente le loro opinioni.
      Su Pinterest, per esempio, si può intercettare in modi innovativi gli early adopter della Gen Z, la generazione che risulta essere più predisposta a condividere i propri interessi sulla piattaforma (dai videogiochi alle celebrità), e ad esplorare contenuti come fan art o idee per tatuaggi.
    2. Assecondare la propensione degli “early adopter” al problem solving: è molto probabile che gli “early adopter” del mercato di riferimento del proprio brand siano alla ricerca di una soluzione per risolvere un problema, motivo per cui è meglio investire in uno strumento pratico che in un articolo informativo. Infatti è importante fare una distinzione: le persone che cercano informazioni stanno solo pensando di risolvere un problema.
      Tuttavia, le persone che cercano invece uno strumento, un template, un modello o un’altra risorsa azionabile hanno un bisogno molto più urgente e stanno cercando di risolvere attivamente un problema.
      Questo significa che è più probabile che siano “early adopter” e che adottino subito la soluzione del proprio brand invece di aspettare che altri la provino prima di loro.
    3. Differenziare il proprio prodotto dalla concorrenza: la differenziazione è un’altra caratteristica fondamentale per attirare l’attenzione degli “early adopter”.
      I brand devono infatti essere in grado di offrire qualità innovative o caratteristiche significativamente migliorate rispetto alle soluzioni esistenti.
      Creare uno storytelling originale in grado di toccare le corde emotive dei clienti, inoltre, può contribuire alla fidelizzazione di questa categoria di consumatori molto attenta non solo alle funzionalità, ma anche alla rappresentazione dei propri valori. Solo con un approccio differenziato diventeranno dei veri e propri ambasciatori del brand!
    4. Suscitare hype con presentazioni esclusive: l’esclusività è un potente motore psicologico per attirare gli “early adopter”, che tendono a voler essere tra i primi a sperimentare le funzionalità di un nuovo prodotto o a testare un nuovo servizio.
      Per alimentare l’hype intorno al proprio brand, bisogna lavorare sull’anticipazione della novità che si vuole lanciare in modo strategico, investendo in concorsi e promozioni speciali per un periodo di tempo limitato, oppure permettere solo ai propri clienti premium di poter accedere alla vendita di prodotti esclusivi con vantaggi concreti (ad esempio, buoni sconto, gadget in premio).
      La scarsità è senz’altro uno degli elementi di marketing che più incidono nel coinvolgimento rapido di un “early adopter”.
    Executive Master
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