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11 consigli per scrivere contenuti web efficaci
Rendere accattivanti i contenuti e stabilire un dialogo coi lettori attraverso tecniche di linguaggio colloquiale
24 Luglio 2023

Contenuti web efficaci: coinvolgi le persone attraverso domande
Esiste un detto “domandare è lecito, rispondere è cortesia”. È vero nel web la domanda che viene rivolta agli utenti è l’unica via per suscitare attenzione e, quindi, indurre risposte. Le domande, infatti, coinvolgono e costruiscono un terreno fertile di discussione. Sono suscettibili, infatti, non solo di riflessione da parte dell’utente rispetto a una scelta tra due o più opzioni possibili ma possono scatenare, altresì, reazioni, recensioni e commenti. Le domande fanno comprendere ai lettori che ci stiamo rivolgendo esattamente a loro e con loro vogliamo costruire un dialogo. David Hoffeld, a tal proposito, parla di elaborazione istintiva: quando viene posta una domanda, infatti, essa prevale sull’attività di pensiero e il cervello, di conseguenza, pensa solo a elaborare una risposta e a nient’altro. Le domande, secondo Hoffeld guidano l’utente e gli offrono un percorso e una direzione.
Less is more: brevità vuol dire chiarezza
I contenuti web efficaci devono prediligere frasi brevi. Frasi concise risultano infatti maggiormente chiare e incisive. La brevità conduce ad una più agevole leggibilità del testo. Per definire formalmente la leggibilità di un testo sono stati elaborati diversi processi matematici. A dimostrazione di ciò è il fatto che l’indice di lettura più popolare, il Flesch Reading Ease Index (abbreviato anche a FRE Index), risale a prima dell’avvento di Internet. Sviluppato da Rudolf Flesch, ricercatore affezionato al tema della leggibilità già dagli anni ’40 e ’50. In How To Write Plain English, Rudolf Flesch spiega che: «Più lunga è la frase, più idee la mente deve tenere in sospeso fino alla decisione finale sul significato di tutte le parole insieme… Questo significa più lavoro mentale per il lettore. Quindi più una frase è lunga, più è difficile da leggere». In breve: i lettori interpretano le frasi lunghe come divagazioni. Elaborano più facilmente le frasi brevi. LEGGI ANCHE: 9 consigli per scrivere l’oggetto perfetto per le tue email (ed evitare il cestino)Evita il ricorso eccessivo a banner e pop-up
Quando leggiamo un testo in un ambiente digitale siamo tutti più distratti rispetto a quando leggiamo una rivista, un giornale o un libro. Il web è ricco di stimoli: mentre leggiamo ci arrivano notifiche da applicazioni di messaggistica, si aprono banner e pop-up di ogni genere e c’è sempre qualche altro contenuto che attrae la nostra attenzione. Questo comporta un tipo di lettura meno lineare e più a balzi, che può non rispettare l’ordine dei paragrafi e tornare indietro all’improvviso. Skimming e Scanning sono due modalità tipo: nel primo caso, prima ancora di leggere il contenuto per intero, il lettore cerca di capire se quell’articolo contiene le informazioni che desidera soffermandosi su titoli, grassetti e parole chiave; nel secondo va direttamente a cercare la sola informazione che desidera, evitando il resto del testo.La semplicità sul podio: chiave per contenuti web efficaci
Le parole semplici sono facilmente interpretabili. Questo è un concetto fuori discussione. Se si è in grado di spiegare un concetto con parole semplici, il lettore attribuirà a chi scrive maggiore competenza e padronanza dell’argomento in questione. Nel suo Make Every Word Count, Gary Provost esprime la sua opinione sulle parole complesse. Queste parole non funzionano perché interrompono il lettore con la domanda: “Cosa significa?”. Creano un rumore inaspettato nella sua testa e gli ricordano che c’è uno scrittore all’opera proprio come il frantumarsi di un vetro o lo stridere di un allarme gli dicono che c’è un ladro che sta per fare il colpo. Parole semplici sono utili a migliorare la leggibilità di un testo. Bisogna ricordare che parliamo a molti e dobbiamo farci seguire da tutti.
Grammatica, sì ma non troppa
Infrangere le leggi linguistiche può essere divertente oltre che un esercizio di creatività: Darek Black, infatti, abolisce il concetto di polizia grammaticale che, spesso, ingabbia lo scrittore privandolo di ogni scampolo di immaginazione. Bisogna evitare di essere “troppo perfetti per essere credibili”. Per cui è chiaro che ciò che conta davvero sono i lettori.Concentrati sul lettore
Sebbene del nostro potenziale lettore non si conosca alcuna generalità è necessario attirare la sua attenzione. Come farlo? Utilizzando la seconda persona nei contenuti. Secondo Black, infatti, questo metodo consente di sortire un effetto sorprendente: il lettore sarà convinto che il messaggio che si appresta a leggere è costruito su misura per lui. L’utente si troverà in una sorta di auto – bias cognitivo: presterà maggiore attenzione agli argomenti che lo riguardano rispetto ad altri argomenti relativi ad altre persone. Il dialogo con il ‘tu’ rende più colloquiale la narrazione rivolta al nostro lettore.
Mettici la faccia: parla in prima persona
Scrivere contenuti web efficaci usando la prima persona plurale non consente di costruire un dialogo col lettore. Il noi rimarca uno squilibrio nella relazione scrittore-lettore in cui il primo è un’entità astratta. L’uso della prima persona singolare, invece, dimostra un maggiore coinvolgimento e fornisce al lettore un punto di riferimento verso cui convogliare attenzione. Il Brand parla in prima persona e viene portato a compimento ciò che Robert Cialdini definisce principio di unità. Cialdini ha dichiarato di avere messo a fuoco anche la settima regola della comunicazione persuasiva, che ha chiamato “l’unità”, ossia l’idea che condividendo un’identità assieme a qualcun altro si sia poi più portati ad accettare le sue richieste. Metterci la faccia consente, dunque, di ottenere reciprocità e, quindi, risultato.
Evita espressioni gergali nei contenuti web efficaci
Evitare l’uso del gergo è un ulteriore consiglio di Black per scrivere contenuti web efficaci. L’uso di espressioni tecniche è definita da Black come una maledizione. L’uso di queste espressioni ha come effetto negativo l’innalzamento di barriere: equivale, in pratica, a dire al lettore ‘non sedere al mio tavolo’. Perché? Poiché non tutti conoscono il nostro gergo e poiché lo stesso lenisce l’interesse dei lettori. È un discorso analogo a quello fatto sul concetto di leggibilità. Prendiamo come esempio i casi di argomenti scientifici: se chi scrive utilizzasse tecnicismi il lettore potrebbe smettere di leggere quel testo di colpo poiché non si sentirebbe coinvolto, non avendo a disposizione strumenti di decodifica di quel gergo specialistico. Come afferma Hillary Shulman, autrice principale di un altro studio: «L’uso di parole difficili e specializzate è un segnale che dice alle persone che non appartengono a questo mondo». Una semplice via di fuga è offerta da 100 Ways To Improve Your Writing, in cui l’autore Gary Provost offre questo consiglio: «Scrivete come se steste conversando con i vostri lettori. Ascoltate il dialogo che si verificherebbe. I vostri lettori vi fermeranno e vi diranno: “Aspettate un attimo, aspettate un attimo, cos’è un grumdocle?” Se è così, non usate il grumdocle o spiegatelo quando lo usate».Le parole sono note: componiamo armonie
Ogni parola è una nota musicale; combinate, formano melodie, perfezionate dalla punteggiatura. Pertanto, non scrivete contenuti per i vostri lettori. Componete, invece, musica per le loro orecchie.