Come usare i Big Data con l’Intelligenza Artificiale
La maggior parte delle persone sa riconoscere immagini e testi generati da AI
9 Aprile 2025
Due recenti studi condotti negli Stati Uniti rivelano che la maggior parte delle persone sa riconoscere immagini e testi generati da AI, anche se spesso i brand pensano il contrario.
Secondo Joe Youngblood, consulente in digital marketing, oltre il 70% delle persone ha identificato correttamente immagini create da intelligenza artificiale, mentre un report separato di Hookline& mostra che l’82,1% delle persone distingue almeno una parte dei testi scritti da AI.
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Immagini generate da AI: riconoscibilità e percezione negativa
Il test condotto da Youngblood ha coinvolto oltre 4.000 partecipanti. Alcune immagini erano riconosciute quasi sempre:
- Scarlett Johansson (Black Widow): 88,78%
- Paesaggi italiani: 88,46%
- Animali (pulcino di pavone): 87,97%
- Immagini dello spazio (Giove): 83,58%
Molto più difficili da identificare sono state le immagini della torre Eiffel (solo il 18,05% ha riconosciuto quella generata da AI) e un dipinto di George Washington (50,89%).
Tuttavia, i dati suggeriscono che le persone hanno sviluppato un occhio critico verso le immagini AI, soprattutto se legate a messaggi commerciali.
Testi scritti da intelligenza artificiale: le persone se ne accorgono
Il secondo studio, condotto su 1.000 partecipanti, ha mostrato che l’AI non passa inosservata nemmeno nei contenuti testuali. Il dato sale all’88,4% tra le persone tra i 22 e i 34 anni.

Solo l’11,6% ha dichiarato di non riuscire mai a distinguere un contenuto AI da uno umano.
Secondo Christopher Walsh Sinka, CEO di Hookline&, “i lettori non si fanno ingannare dai testi generati da AI”.
Rischi dei contenuti generati con intelligenza artificiale per la reputazione dei brand
Gli effetti sulla percezione dei brand sono tangibili:
- Il 50,1% delle persone giudica negativamente gli autori che usano AI
- Il 40,4% valuta peggio i brand che pubblicano contenuti generati artificialmente
- Solo il 10,1% ha una visione più positiva dopo aver scoperto l’uso dell’AI

Il messaggio è chiaro: la fiducia nei contenuti digitali è minacciata se manca trasparenza, specialmente tra le persone più anziane, che si dimostrano le più critiche.
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Quando usare l’intelligenza artificiale nel marketing dei contenuti
Nonostante le perplessità, alcuni usi dell’AI sono accettati:
- Brainstorming di idee: 53,7%
- Ricerca: 55,8%
- Editing: 50,8%
- Analisi dei dati: 50,1%
Per quanto riguarda le immagini, sono tollerate se usate per memes, cartoni, videogiochi e contenuti informali. Ma per decisioni importanti o contenuti istituzionali, le persone preferiscono materiali reali e umani.
Contenuti AI e marketing: la strategia deve cambiare
Questi risultati pongono i marketer di fronte a una sfida:
- Essere trasparenti sull’uso dell’intelligenza artificiale
- Investire nella qualità dei contenuti, evitando l’automazione creativa spinta
- Capire il target: i più giovani sono più tolleranti, ma gli over 45 molto più critici
- Limitare l’AI ai processi interni, come ricerca, revisione, ottimizzazione

Per chi lavora nel marketing, l’utilizzo etico dell’AI nella creazione di contenuti sarà sempre più centrale per costruire fiducia e autorevolezza.