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Da dove bisognerebbe partire per pianificare una buona content strategy
11 Dicembre 2018

Le premesse di una content strategy efficace
Quali sono le analisi preliminari che è necessario svolgere prima di pianificare una content strategy? «Solitamente, quando si comincia una fase di analisi si deve tener conto di tre aspetti: chi siamo e cosa abbiamo fatto fino a quel momento, a chi si parlerà e chi sono i competitor che si muovono sul mercato e che possono insidiarci. Entriamo nel dettaglio.L’attività di contenuto ha sempre un inizio, ma capire ciò che è stato “prima” di questo inizio è decisivo per capire che tipo di approccio usare per dare continuità e non sembrare troppo (uso un termine forte) schizofrenici. Ad esempio se fino a ieri la marca ha assunto un tone of voice posato e poco propositivo, un salto troppo marcato potrebbe disorientare i follower. Inoltre, non sempre ciò che è stato “prima” è stato fatto male.

Definizioni utili
Content Marketing, storytelling, branded content. Sono tutti sinonimi o hanno significati diversi? «Ovviamente non sono sinonimi, anche se sono in qualche maniera correlati. Il Content Marketing è quell’approccio di comunicazione che mette al centro i contenuti come strumento per relazionarsi con gli stakeholders: è applicabile sia al B2B che al B2C e non è certamente perfetto, ma sicuramente può offrire delle soluzioni a tutti i tipi di aziende, dalle PMI alle grandi corporate. Salto alla terza voce, il branded content, che altro non è che un contenuto dove l’azienda recita il ruolo di publisher: nato con lo scopo non di parlare del brand, ma di valori, idee, esperienze, può acquisire forme diverse, dal libro al film, alla canzone, l’importante è che abbia una chiara matrice editoriale. Infine, lo storytelling. Personalmente mi rifaccio alla definizione di storytelling management, cioè una metodologia che pescando dalle tecniche di narrazione influisce sulle dinamiche organizzative e di marketing dell’azienda. In inglese è semplicemente il gesto del raccontare, inteso come condivisione di esperienze, che sono alla base della narrazione. La parola in un certo senso è stata negli ultimi abusata e svuotata della ricchezza di significati che essa rappresentava, venendo calata un po’ in tutte le discussioni e argomentazioni. Probabilmente ne sentiremo parlare ancora per un po’, poi verrà lasciata da parte per la prossima keyword di moda. Quello che però è lo storytelling rimarrà, con tutto ciò che ne concerne».Iscriviti alla Free Masterclass del Corso Content Now! di Ninja Academy “Social Media Storytelling– Come raccontare una storia digitale: regole e case study”
Storytelling, utenti e dipendenti
In che modo lo storytelling può – anzi deve – seguire il Customer Journey? «Lo storytelling non segue il customer journey, semmai attraverso di esso determina il percorso, seleziona i tourchpoint che servono, aiuta a comprendere come deve essere declinata l’esperienza dell’utente e dove deve condurre. Chiaramente, ogni utente vive attraverso la pianificazione del customer journey un sentiero, che diventa esperienza. E l’esperienza è alla base di ogni storia».