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Le 6 fasi fondamentali del processo di UX design
Ogni piccolo dettaglio può avere una grande influenza sull'esperienza complessiva dell'utente finale
21 Maggio 2019

1. Comprensione
La prima cosa da fare? Familiarizzare con l’utente target e la direzione che vuole prendere il brand. Prima di iniziare qualunque progetto, infatti, bisogna porre delle solide radici da cui partire. Progettare per l’esperienza utente significa indirizzarsi verso i problemi degli utenti e cercare di risolverli. Proprio per questo, la domanda da porsi è: qual è il problema da risolvere? Solo una volta che si sarà in grado di rispondere a questa domanda e si avrà compreso il problema dell’utente per cui si progetta si potrà creare una strategia per un design di successo. In secondo luogo, è necessario indagare a fondo su come il progetto che si ha in mente si allinea alla mission e agli obiettivi del brand. Questa è una delle fasi più importanti dell’intero processo, poiché un progetto che non concorda con le linee del brand e non comunica i suoi valori non potrà mai godere di una buona UX. Non è cosa da poco cercare di mettere sullo stesso piano i problemi lato utente che si vuole cercare di risolvere e gli obiettivi principali del brand, ma è in questo modo che si costruiscono delle basi concrete per partire con la progettazione di un prodotto e servizio.
2. Ricerca
La ricerca è il passo successivo all’allineamento di valori e obiettivi del brand, problemi e relative soluzioni per l’utente. Una fase cruciale che strutturerà tutto il lavoro delle fasi seguenti, poiché i risultati della ricerca saranno le fondamenta del progetto. Uno degli errori più grandi che un designer potrebbe fare, infatti, è quello di non basarsi sui dati, di non provare le proprie supposizioni. Per farlo, ci si deve dedicare alla ricerca attraverso tecniche diverse, scavando in profondità per comprendere tutte le sfumature da considerare riguardo a un determinato cluster di utenti. Alcune metodologie?- Interviste one-to-one: mediante le interviste si possono chiedere domande molto puntuali e andare dritti al problema su cui si vuole basare il proprio progetto. Se faccia a faccia, si può anche comprendere alcune reazioni non verbali, in grado di fornire feedback importanti.
- Focus group: un piccolo gruppo di utenti appartenenti al target di riferimento, con cui discutere su comportamenti, emozioni, problemi con uno specifico prodotto o situazione. Una metodologia di ricerca differente dall’intervista, poiché dovrebbe essere strutturata come una vera e propria discussione, che incoraggia il dialogo tra i partecipanti e i designer.

- Questionari: una metodologia quantitativa, differente quindi da interviste e focus group, molto efficace per comprendere nello specifico il comportamento di un utente in merito all’interazione con un prodotto o servizio e alle sue abitudini riguardo determinati argomenti e situazioni.
- Test di usabilità: osservare e testare la propria audience mentre utilizzano un prodotto, un’app o godono di un servizio. Questo può essere fatto attraverso diverse tecniche, metodi e strumenti, che permettono di catturare il comportamento e le reazioni dell’utente prima, durante e dopo la fase di interazione.
3. Analisi
Con la fase di analisi inizia la parte del processo che si riferisce non più al concetto di ispirazione ma a quello di vera e propria ideazione. È qui, infatti, che si inizia a condividere tutto ciò che si è appreso nelle fasi precedenti riguardo al mercato in cui ci si sta inserendo e agli utenti che si andrà a colpire, identificando tutte le opportunità di design. La fase di analisi è il momento in cui inizieranno a prendere forma tutte le idee. Alcune verranno scartate, mentre alcune si definiranno e verranno portate avanti come principi cardine del progetto.


4. Design
È ora di rendere concreto il concept: dopo aver chiarito il quadro in cui si andrà a definire la propria progettazione, inizia la fase di design. Ovviamente prima di arrivare a un prodotto finito è necessaria una fase di prototipazione, l’elaborazione di una rappresentazione limitata di un progetto, in grado di far interagire tutti gli stakeholder con il prodotto ed esplorare l’esperienza di utilizzo, e dunque di ottenere feedback importanti per il risultato finale. Si andrà a definire, quindi, tutte le linee guida e gli aspetti legati all’interazione del prodotto con l’utente. Si parte da sketch iniziali, proseguendo con wireframe in grado di offrire una prima rappresentazione del risultato finale, fino a giungere a prototipi o mockup in grado di simulare vere e proprie esperienze d’utilizzo. L’obiettivo è quello di creare qualcosa in grado di far immaginare (o far vivere) la risoluzione di uno specifico problema all’utente, ciò da cui si è partiti e su cui si è strutturato il progetto.
5. Realizzazione
Dopo aver testato i mockup e aver definito ancora più accuratamente le linee guida su cui si basa il proprio prodotto, è il momento di creare una versione pressoché definitiva del prodotto (che sia un’interfaccia o un oggetto vero e proprio). In questa fase, nella mente di un designer, si crea un’immensa sala d’aspetto in cui il nervosismo e lo stress la fanno da padrone: ciò su cui si è lavorato per molto tempo sta per prendere forma. Una volta realizzato, come assicurarsi che il prodotto sia perfetto? Ci si affida a diverse tecniche.- Sicuramente è necessario effettuare alcuni test con gli utenti target. Come nel caso dei test di usabilità, è il momento di osservare l’utente-tipo mentre interagisce con ciò che si è realizzato.
- Il lancio di versioni beta può portare alla comprensione di problemi e rifiniture da risolvere prima di lanciare il prodotto sul mercato.
- Molte risposte, poi, provengono da test interni. È necessario, infatti, che le persone del team di design e sviluppo che ha partecipato al progetto provino l’esperienza che è stata a lungo sotto i riflettori del processo. Cambiamenti a livello di funzionalità o aspetto possono essere effettuati anche in questa fase proprio a seguito di questi test.

6. Analisi (sì, di nuovo)
Altro giro, altra corsa: l’analisi non finisce mai! Se prima si sono analizzati i risultati della propria ricerca, infatti, ora si deve analizzare quanto emerso dai test aventi come protagonista il prodotto finale. Le domande da porsi:- Dove ha funzionato il processo? Perché?
- Dove si è sbagliato? Perché?
- Come hanno risposto gli utenti dopo l’interazione con il prodotto?
- Il problema da cui si è partiti è stato risolto?
- Dove si può migliorare il prodotto?
- Che lezioni si possono trarre dal processo per i progetti futuri?
