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Perché i formati Audio non possono mancare nel tuo Media Mix
Come sta crescendo il mercato dell'audio advertising?
21 Maggio 2024
Il mondo del programmatic cambia continuamente. Dopo averci abituato a formati display e video, negli ultimi anni si è arricchito di nuovi formati e device.
Infatti, parliamo sempre più di Connected TV, Digital Out of Home, ma soprattutto di formati Audio. Vediamo insieme perché i formati Audio non possono proprio mancare nel tuo Marketing Media Mix.
Quanto pesano i formati Audio
I formati audio, ad oggi, sono ancora tra i meno utilizzati in Italia in ambito programmatic.
Dato che possiamo evincere guardando alla percentuale di budget investito su questo tipo di formato, che ad oggi raccoglie solo l’1% degli investimenti pubblicitari.
Tuttavia, nonostante le cifre ancora contenute, i formati audio sono tutt’altro che secondari.
Lo dimostra, per esempio, il fatto che nel solo 2022 gli investimenti hanno visto un incremento del 37% YoY ed anche le previsioni a livello internazionale sono rosee.
Secondo un recente studio, infatti, è attesa una crescita del 7.6% YoY fino al 2027:

Come in moltissimi altri campi dell’advertising, anche nel caso dell’audio sono gli USA a fare da apripista, con colossi come Spotify, YouTube e Apple Music che rappresentano la fetta più importante dell’inventory.
Che cosa significa fare Audio Advertising?
L’audio è, per definizione, un formato che non necessita di un supporto visivo per essere erogato ma che può adattarsi a diversi device (desktop o mobile).
In particolare, grazie alla sua versatilità , esso viene fruito molto spesso su device mobili, dove può comunque essere accompagnano da banner display companion. Non esiste, in realtà , una sola modalità di fare Audio Advertising. Questo nome, infatti, accomuna inserzioni che possono andare a comparire in contesti molto diversi tra di loro:
• Radio online: nel caso delle radio online, le inserzioni vanno ad inserirsi all’interno di programmi radio che vengono ascoltati via connessione web in tempo reale. Le ad vengono inserite in momenti specifici del programma e interrompono il flusso di ascolto dell’utente.
• Programmi on demand: gli annunci sono inseriti all’interno di programmi musicali (ma anche podcast) che possono essere fruiti in un momento diverso da quello della creazione, in versione registrata. Questo è il principio su cui si basa Spotify stesso, che permette di inserire le inserzioni tra una canzone e l’altra oppure all’interno di Podcast.
• Smart Speakers: l’inserzione si colloca tra le comunicazioni erogate da strumenti come Alexa, Google Home etc.
È importante notare, tra le altre cose, che gli audio erogati in questa modalità possono essere fruiti in modalità collettiva (ovvero da più utenti contemporaneamente), mentre le due modalità precedenti sono solitamente erogate in modalità one to one.
I Formati Audio principali
A seconda del punto in cui gli annunci sono inseriti, essi possono prendere nomi diversi, mutuati dal mondo del video.
Gli annunci si definiscono Preroll, Midroll o Postroll a seconda che siano erogati prima, durante o dopo il contenuto che l’utente intende ascoltare.
Un particolarità dei formati audio, inoltre, è che sono perlopiù non skippable, andando quindi a sposarsi bene con obiettivi di awareness e upper funnel.
LEGGI ANCHE: Come scegliere il formato giusto in ogni fase del funnel
Perché inserire i formati Audio nel tuo Media Mix
Il digital audio è un formato nuovo e, contemporaneamente, molto, molto antico. Benché rappresenti un’innovazione dal punto di vista digitale, affonda le sue radici in uno dei mezzi pubblicitari più vecchi: la radio.
A differenza di quest’ultima, però, gli annunci audio erogati in programmatic hanno una capacità di targetizzazione che le vecchie radio non offrono. Ma quali sono i vantaggi degli annunci audio digitali?
Il contesto è tutto
Tutti sappiamo che per attirare l’attenzione di un potenziale cliente non è sufficiente raggiungerlo: è fondamentale farlo nel momento giusto.
Se il programmatic advertising ci aiuta moltissimo nel raggiungimento dell’utente, l’audio advertising rappresenta uno step ancora più avanzato.
Inserendosi all’interno dei contenuti che l’utente sta ascoltando, l’audio va ad intercettare un utente il cui livello di attenzione è già molto alto.
In questo modo, l’utente è predisposto a prestare attenzione all’annuncio che gli viene proposto, stimolando in questo modo l’ad recall. Ma non solo.
L’audio rappresenta anche un modo di raggiungere gli utenti in momenti spesso inaccessibili tramite altri media. Pensiamo, per esempio, ad uno sportivo che sta correndo sul tapis roulant in palestra ascoltando musica oppure ad un lavoratore che si sposta in auto per raggiungere l’ufficio.
Questi utenti, che si trovano al di fuori del raggio di azione di annunci erogabili su altri supporti (desktop, tv), possono essere raggiunti grazie alla programmazione di un’inserzione audio all’interno dei programmi che stanno ascoltando.
Device multipli
L’audio advertising può sposarsi con diversi device senza particolari vincoli. Questo include desktop, mobile, ma anche gli smart speakers. Si tratta di una soluzione che permette di raggiungere gli utenti su più supporti e in molte circostanze.
Inoltre, l’erogazione su device multipli apre la strada a due opportunità . Da una parte, nel corso della campagna è possibile rafforzare il messaggio combinando formati audio e display, erogati in combo.

Dall’altra, apre la strada al retargeting, effettuato con formati display e video sulla base di coloro che hanno precedentemente ascoltato un’inserzione audio su quello stesso device.
Rafforzamento del messaggio
Va da sè che la possibilità di inserire un supporto visivo assieme alla campagna audio promuova un rafforzamento del messaggio.
Soprattutto quando erogati su device mobili, infatti, i formati audio possono avvalersi di banner companion che esplichino ulteriormente l’offerta o che riassumano le informazioni più importanti.
Questa modalità , che sfrutta contemporaneamente due sensi dell’utente (vista e udito) permette quindi di destare un livello più alto di attenzione e rafforzare il messaggio.
Formati non ignorabili
Benché non vi sia uno standard rispetto alla durata dei formati audio, essi possono spesso essere più lunghi dei classici 15 secondi dei video. La maggior parte resta comunque sotto i 30 secondi.
Questo, per gli advertiser, significa poter spiegare adeguatamente l’offerta, ma senza annoiare l’utente.
Data la durata contenuta degli annunci, i formati audio sono solitamente non skippable. Infatti, non possono essere ignorati, cosa che permette di massimizzare l’investimento, garantendo che l’annuncio sia ascoltato nella sua interezza.
Ampliamento del pubblico
Proprio perché il formato audio può essere fruito su device diversi, tra cui Smart Speaker e Smart Cars, gli audio espandono la reach di unq campagna.
È importante sottolineare, infatti, che i formati audio devono essere pianificati dagli inserzionisti con un approccio collettivo. In altre parole, un formato audio permette di raggiungere più utenti con una sola impression e questo lo rende sì meno targetizzato, ma anche più economico a parità di CPM.
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Alla luce dei suoi innumerevoli vantaggi, l’audio è decisamente un tipo di media a cui prestare attenzione.
La sua capacità di raggiungere più utenti insieme, in circostanze inusuali e su device diversi dagli altri formati standard, lo rende un mezzo promettente, che sicuramente si svilupperà negli anni a venire.