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Video e sondaggi VS post statici: chi vince la sfida dell’engagement sui social media
Il 2023 vede il ritorno in auge dei contenuti statici, sebbene i video restino una componente importante
13 Settembre 2023

La rivincita dei meme
Partiamo dal più diffuso dei luoghi comuni: i post statici non devono per forza essere noiosi. Il meme marketing è un’opportunità per promuovere il proprio brand sui social media con un touch diverso. Noti per la loro capacità di fare ridere, i meme sono anche contenuti diretti ed estremamente virali, molto utili nella costruzione del feed di un brand. Ogni marketers può, sulla base delle caratteristiche del prodotto, del servizio oppure del brand, sperimentare un mix di contenuti più culturali, accompagnati da meme, o altri contenuti più entartaintment, che vadano a raggiungere il proprio pubblico con il giusto tone of voice.
Sui social media i formati statici funzionano per fare educational
Se i meme sono la chiave per essere virali, altri formati statici – come i caroselli e i grafici – possono rivelarsi molto utile per sfruttare lo storytelling ed educare il pubblico di un brand oppure per sensibilizzarlo ad una causa. Il formato carousel consente di condividere fino a 1o contenuti nello stesso post concentrati sullo stesso tema, ed è quindi diventato uno dei mezzi più utilizzati dai brand sui social media per creare engagement e interazioni. Proprio questa caratteristica lo rende ideale per supportare cause o fare educational. Perché far scorrere un’immagine da sinistra a destra è come sfogliare un libro, far evolvere una storia con tutti i suoi capitoli. E tutto ciò in modo assolutamente libero, quando vuole l’utente.
I video non sono più l’unico fattore di coinvolgimento.
Tutto questo ci porta a vedere come le esigenze della produzione di video stanno mettendo a dura prova i creatori e i marketers, costretti a massimizzare la loro coerenza nella speranza di essere favoriti da algoritmi in perenne evoluzione. Sembra infatti che il pubblico sia meno interessato nella fruizione di contenuti video, suggerendo che anche loro potrebbero soffrire di stanchezza da video. Secondo la ricerca della piattaforma Sprout Social, anche l’anno scorso, il 61% delle persone trovava che le immagini statiche fossero i contenuti più coinvolgenti nei feed.