OnlyFans è in vendita per 8 miliardi
Gucci avvia il primo hub per il lusso circolare in Italia
Il primo Made in Italy circolare avrà un impatto enorme sul settore della moda
17 Marzo 2023
L’hub di Gucci in Toscana per ripensare il settore della moda
Il progetto, lanciato da Gucci, ha un centro di ricerca e sviluppo, focalizzato su materiali, design, processi produttivi e logistici, e un centro di formazione sulle soluzioni di riuso e di riutilizzo degli scarti di lavorazione, che coinvolgerà anche 700 fornitori diretti e 3.500 subfornitori. L’iniziativa, inizialmente al servizio di Gucci e poi degli altri marchi di Kering, sarà aperta al mercato. Per le sedi, è stata scelta la Toscana. La parte di ricerca sarà svolta nello stabilimento ArtLab di Scandicci (Firenze), mentre per la logistica il centro sarà a Campi Bisenzio.
Gucci guida l’innovazione per un’economia circolare
Massimizzare l’utilizzo di materiali riciclati, la durabilità, la riparabilità e la riciclabilità dei prodotti a fine vita: è questo l’ambizioso obiettivo dell’hub che anticiperà i nuovi modelli produttivi che saranno vincolanti in Europa nei prossimi anni, tanto che le aziende saranno responsabili anche del fine vita del prodotto e dei materiali di scarto.
- Ricerca e sviluppo: un centro dedicato studierà le soluzioni tecnologiche e digitali per garantire la migliore qualità dei prodotti e il minore impatto ambientale.
- Logistica: avrà il ruolo di facilitatore con le aziende parte della filiera per il tracciamento degli scarti della produzione per il recupero e la rigenerazione.
- Partnership industriali: con l’obiettivo di creare soluzioni tecnologiche e impianti per recuperare e rigenerare i materiali per il loro riuso.
- Condivisione del valore: tutto ciò che verrà sperimentato e appreso sarà messo a disposizione di altre aziende per coinvolgere l’intero mercato, in un’ottica di open innovation.
I benefici dell’hub di Gucci
C’è da aspettarsi dall’hub enormi benefici di diversa natura. Innanzitutto, questo nuovo modello promuoverà la ricerca di materiali circolari e l’innovazione degli impianti industriali. Di conseguenza, si svilupperanno nuovi canali di approvvigionamento locali e di consolidamento della filiera. Il primo Made in Italy circolare favorirà anche la riduzione degli impatti ambientali e sociali delle filiere produttive attraverso la concezione di economie di scala e di scopo. A ringraziare sarà anche il pianeta visto che il Circular Hub renderà possibile la riduzione sino al 60% delle emissioni di gas serra attualmente generata nella gestione degli scarti produttivi.