Havas presenta Neuroverse, un centro d’eccellenza dedicato alla neurodiversità nel marketing
24 Marzo 2025
Con il lancio di Havas Neuroverse, il gruppo Havas inaugura un nuovo Neurodiversity Center of Excellence, dedicato a integrare la diversità cognitiva nelle strategie creative, nel branding e nella trasformazione aziendale.
Il progetto nasce per valorizzare i talenti neurodivergenti — persone con ADHD, autismo, dislessia e altri profili cognitivi — e renderli protagonisti dell’innovazione di marca.
Attraverso consulenza, formazione e partnership con organizzazioni come Understood.org e Creative Spirit, Havas propone un nuovo modo di pensare al marketing inclusivo, capace di generare connessioni più profonde con il pubblico e insight creativi unici.

Perché investire in Havas Neuroverse conviene (anche) al business
Il potenziale economico della neurodiversità nel lavoro è enorme: secondo Kantar, i consumatori neurodivergenti rappresentano un mercato da 1.900 miliardi di dollari di reddito disponibile.
Con la Gen Z che raggiungerà i 12.000 miliardi di dollari di potere d’acquisto entro il 2030, non includere questa fetta di pubblico significa perdere terreno competitivo.
Inoltre, uno studio di Accenture evidenzia che le aziende che promuovono l’inclusione neurodivergente registrano una crescita del 28% dei ricavi, maggiore produttività e innovazione.
La neurodiversità, insomma, non è solo una scelta etica: è una leva di performance aziendale.
Come funziona il modello di Havas Neuroverse
Havas Neuroverse offre alle aziende un ecosistema completo di servizi e competenze:
- Neurodiversity Strategy and Consulting: per integrare la neurodiversità nelle strategie di brand e comunicazione
- Formazione e certificazione: per creare ambienti di lavoro e campagne neuro-intuitive
- Creative & UX Innovation: per progettare esperienze digitali ad alta accessibilità cognitiva
- Sviluppo del talento: per attrarre e valorizzare il talento neurodivergente
Tutti i processi sono pensati secondo i principi del universal design, rendendo i contenuti fruibili per tutti e migliorando la customer experience complessiva.
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Neurodiversità e creatività: il nuovo vantaggio competitivo
Secondo Havas, “il futuro della creatività appartiene a chi pensa in modo diverso”.
Ed è proprio dalla creatività neurodivergente che può nascere un nuovo paradigma comunicativo: più innovativo, autentico e vicino alle persone.
Le campagne “Me, My Autism and I” realizzate per Vanish (Reckitt) nel 2023 e 2024 ne sono un esempio: progetti che hanno saputo raccontare storie vere, coinvolgere il pubblico e stimolare empatia e consapevolezza.
Havas Neuroverse e l’inclusione della generazione Z
Con il 53% della Gen Z che si identifica come neurodivergente, il tema della neurodiversità è centrale per conquistare le nuove generazioni, sia come pubblico che come talenti.
Le aziende che non si adattano rischiano di perdere connessione con i consumatori più giovani e innovativi.

Investire in Havas Neuroverse significa quindi anticipare i trend e costruire un rapporto autentico con un pubblico sempre più attento a diversità, inclusione e rappresentazione.
Ecco perché le aziende dovrebbero investire nella neurodiversità
La neurodiversità rappresenta un vantaggio economico, sociale e culturale.
Non è solo una questione di reputazione o compliance, ma di competitività futura.
Integrare la neurodiversità nelle strategie aziendali vuol dire:
- Migliorare l’efficacia delle campagne
- Aumentare l’engagement del pubblico
- Stimolare idee fuori dagli schemi
- Costruire team più resilienti e performanti
Come ricorda Creative Spirit, partner del progetto: “la neurodiversità è il futuro”.
E Havas Neuroverse è lo strumento per renderla realtà.
Neurodiversità e marketing: un nuovo standard per il settore
Con Havas Neuroverse, Havas si pone come pioniere nell’integrazione della neurodiversità nel marketing, fissando un nuovo standard per l’intero settore della comunicazione.
La missione è chiara: creare brand davvero significativi, capaci di ascoltare tutte le voci, anche quelle che fino ad oggi sono rimaste ai margini.
La sfida ora è per le altre aziende: adattarsi o restare indietro.