L’AI trasforma la Search: Jacopo Allegrini di Google ci racconta il futuro del retail
Il Netcomm Forum 2025 attraverso le voci dei protagonisti
18 Aprile 2025
La ventesima edizione del Netcomm Forum, 15 e 16 aprile 2025 presso l’Allianz MiCo di Milano, ha segnato un traguardo importante per l’evento di riferimento dell’e-commerce e del digital retail in Italia.
Con oltre 30.000 partecipanti, più di 380 espositori e 350 speaker, la manifestazione ha testimoniato la centralità crescente della trasformazione digitale nel commercio e nei modelli di consumo.
Il tema guida di quest’anno, “The Next 20 Years in 2 Days”, ha posto l’accento su come l’evoluzione tecnologica stia accelerando a tal punto da comprimere decenni di cambiamento in tempi brevissimi. In questo scenario, il Made in Italy digitale, l’espansione internazionale dei brand, l’integrazione tra canali fisici e digitali e l’uso dell’intelligenza artificiale sono stati i pilastri del confronto.
Tra le novità dell’edizione 2025, si segnala l’introduzione dell’HR Village, uno spazio dedicato all’evoluzione delle competenze e dei modelli organizzativi necessari per affrontare la trasformazione digitale. È cresciuta anche l’area espositiva, ampliata del 30% rispetto all’anno precedente, a testimonianza di un settore in fermento.
Dal punto di vista dei numeri, i dati presentati da Netcomm e dagli Osservatori del Politecnico di Milano hanno fotografato un mercato in espansione: nel 2025, gli acquisti online in Italia supereranno i 62 miliardi di euro, con 35,2 milioni di consumatori digitali.
Il comparto dei servizi è cresciuto dell’8%, raggiungendo i 22 miliardi di euro, mentre quello dei prodotti ha superato i 40 miliardi (+6%).
Ma il Forum ha anche evidenziato le criticità del sistema italiano: il 54% delle aziende fatica ancora a internazionalizzarsi, a causa della mancanza di strategie digitali efficaci e di competenze tecnologiche adeguate.
È proprio su questo punto che si è concentrata l’attenzione di molti interventi, sottolineando l’urgenza di investire in digital upskilling, collaborazione tra team e infrastrutture dati condivise.
In questo contesto, l’intelligenza artificiale si è confermata protagonista: non più solo come tecnologia, ma come catalizzatore di nuovi modelli di relazione tra brand e persone, ridefinendo touchpoint, customer journey e processi decisionali.
Tra workshop, keynote e sessioni verticali, si è parlato molto di intelligenza artificiale, di canali di relazione, di esperienza utente e sicurezza. Ma è soprattutto nelle conversazioni raccolte direttamente da chi in questo mercato ci lavora ogni giorno che emerge il cambiamento in atto.
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Liberare il marketing dai lavori ripetitivi
Nicola Meneghello, Founder e Marketing Manager di THRON, ha sottolineato con forza un tema ricorrente: l’AI non è (solo) uno strumento creativo, ma una leva di efficienza operativa.

«Togli tutte le attività ripetitive legate alla preparazione degli asset, come scontornamenti, rimozioni e cambi di sfondi, generazione delle trascrizioni e delle traduzioni, collegamento delle entità, lavoro di taggatura per la ricercabilità dei prodotti. L’AI ci aiuta a “liberare” i creativi da queste operazioni time consuming, ma comunque necessarie: si tratta di sottrarre, mediamente, tre mesi uomo per operatore.
In questo modo, l’operatore ha uno strumento di controllo, con il quale si confronta ogni giorno, così da aumentare il tempo dedicato alla creatività. per questo credo che il marketing debba soprattutto sviluppare opportunità per entrare in relazione, stimolare la creatività e portare al mercato.
Con AMBRA AI, che assiste e accelera tramite intelligenza artificiale tutti i processi che seguono la creazione e sviluppo del racconto di un prodotto, diventiamo preziosi non solo per le grandi realtà e brand importanti, con cui siamo nati prima del Covid, ma anche per le PMI che sono leader di mercato, come quelle manifatturiere della ceramica e il mondo dell’arredo, che sono già su THRON e hanno bisogno di comunicare col marketing.
E le potenzialità sono molte per tutti: le realtà “più piccole”, diciamo con 20 milioni di fatturato, sono ormai completamente digitalizzate e hanno i marketplace da gestire, quindi i loro bisogni si integrano perfettamente con le possibilità offerte da THRON.
Perché, però, si arrivi alla consapevolezza di questa necessità, bisogna affrontare un tema di change management, slegarsi dall’abitudine e diventare più reattivi e rapidi: è necessario che in azienda vi siano i sistemi alla base e qualcuno che si faccia carico di questa trasformazione.
Il vero scoglio dell’adozione delle nuove tecnologie di Intelligenza Artificiale è infatti l’assenza di figure dedicate a queste operazioni: è un tema culturale, a livello europeo; servono nuove tecnologie, semplici da inserire ma che hanno bisogno di tempo e risorse dedicate, e di competenze, che possono essere acquisite solo attraverso la formazione specifica».
HeyLight: il Buy Now Pay Later non è solo un metodo di pagamento
Luca Lambertini, E-Commerce Director Italy di HeyLight, ha portato al Forum una riflessione centrata su un trend in forte crescita: il Buy Now Pay Later. Un’opzione che sta ridefinendo i comportamenti di acquisto e la relazione tra cliente e brand.

«Il Buy Now Pay Later, all’interno delle strategie di vendita e di digital marketing, rappresenta un elemento chiave per il successo di un merchant, tanto per i canali fisici che per quelli online.
Non è affatto da sottovalutare l’aspetto della fidelizzazione: ben il 94% delle persone che ha acquistato da un brand con il Buy Now Pay Later, ha dichiarato che acquisterebbe ancora da quel marchio. Altra considerazione importante è che questa opzione di pagamento è anche un fattore abilitante all’acquisto, infatti 1 cliente su 3 ha dichiarato che non avrebbe acquistato senza una soluzione di rateizzazione.
E non parliamo solo di quantità, ma anche di qualità: oltre il 60% ha comprato un prodotto o un servizio di valore superiore, grazie al Buy Now Pay Later; qui a Netcomm abbiamo infatti portato delle case dei nostri merchant che hanno scelto HeyLight che mostrano chiaramente come il ticket medio sia addirittura triplicato in alcuni casi, trasformando il Buy Now Pay Later in un elemento di attrazione di nuovi clienti; uno di questi merchant ha raccolto l’86% di clienti nuovi sulla propria piattaforma.
I dati mostrano quindi chiaramente come questa opzione di pagamento sia fondamentale all’interno di una strategia di vendita: oggi, a livello cross industry, il Buy Now Pay Later rappresenta circa il 6% del totale fatturato, con il mondo del fashion che arriva già al 15; nei prossimi anni, si prevede che questa percentuale raddoppierà».
L’AI è qui, ma la vera sfida è formare le persone
Il contributo di Jacopo Allegrini, Director Sales Retail di Google Italia, ha riportato il discorso sull’intelligenza artificiale al suo cuore pulsante: le persone.

«Siamo di fronte a una tecnologia emergente che ha subito una grande accelerazione negli ultimi anni ma che non si è ancora consolidata nel mercato, anche come casi d’uso.
Quindi uno dei principali ostacoli è certamente quello relativo alla formazione; sia delle persone che lavorano come dipendenti nelle imprese, sia per noi come persone che interagiscono con queste nuove tecnologie.
Uno degli aspetti su cui lavoriamo con le aziende è quello di riuscire a comunicare l’importanza della formazione, di costruire delle skill che possano governare l’adozione dell’intelligenza artificiale all’interno delle varie fasi del business.
Uno degli altri aspetti riguarda “la ricetta” per portare l’AI in azienda e applicarla al proprio modello di business.
Oggi siamo in una fase di sperimentazione. Anche su questo punto, come Google, noi abbiamo sempre adottato nei nostri prodotti una filosofia di Test&Learn, cioè di iniziare con dei progetti pilota, magari con uno scopo limitato, per poter validare che queste nuove tecnologie fossero in grado di portare un vero impatto a livello di business, prima di scalare a delle zone più ampie».
Spoki: le conversazioni dirette superano le email
Giorgio Pagliara, CEO di Spoki, ha puntato l’attenzione su un aspetto tanto semplice quanto spesso trascurato: la comunicazione diretta.

«Oggi le aziende hanno la necessità di comunicare in modo sempre più efficace con i proprio clienti, con un canale che funziona davvero e viene utilizzato realmente dalle persone.
Pensiamo alla quantità di email che riceviamo ogni giorno: spesso le cancelliamo senza neppure aprirle o finiscono in spam.
Con Spoki diamo la possibilità alle organizzazioni di instaurare una conversazione, un dialogo diretto con i clienti più intimo e personale e questo diventa uno strumento davvero efficace: basti pensare che i tassi di apertura delle email si aggirano intorno al 20%, mentre con WhatsApp possono salire oltre il 90%. Inutile sottolineare quanto questo secondo canale sia più efficace.
In più, sono proprio le persone a richiedere alle aziende di utilizzare questo metodo di comunicazione, perché per loro è un metodo immediato adatto anche a ricevere supporto quando hanno necessità di un dialogo diretto con il loro brand preferiti.
Per fare un esempio, una delle tante funzioni della piattaforma consente a un ecommerce di inviare messaggi di aggiornamento sullo stato di un ordine, che sappiamo quanto sia importante e utile per un cliente, che in questo modo si sente anche coccolato attraverso questa conversazione diretta».
Democratizzare l’accesso all’omnicanalità
Gianluca Brescia di Reskyt ha portato un’innovazione concreta al Netcomm Forum: una tecnologia che consente ai retailer di trasformare il proprio sito mobile in un’app completa in sole quattro settimane.

«Abbiamo portato a Netcomm una soluzione cutting-edge, perché permettiamo ai retail di migliorare la propria strategia omnichannel aiutando i merchant ad aprire un canale extra di comunicazione, un touch point personalizzato creando una app dalla versione mobile di una web.
Non si tratta di una web app, ma un’app con funzioni native: prendiamo le informazioni dalla versione web, ne facciamo un’app personalizzabile con tutte le funzioni preferite dal merchant.
L’app può essere pronta in un tempo brevissimo: quattro sole settimane per un sistema in grado di erogare funzioni avanzate, come inviare notifiche geolocalizzate, segmentare i clienti e altre azioni ad hoc».
Sicurezza per siti WordPress integrata by design
Chiude la carrellata Lorenzo Crippa di VHosting Solutions, con un focus su un tema trasversale ma essenziale: la sicurezza dei siti WordPress, che restano tra i più usati nel mondo e anche tra i più esposti.

«Un aspetto importante e trasversale è quello che riguarda tutta la sicurezza informatica legata ai siti costruiti in WordPress, che sono molto diffusi e di come proteggere un sito lato server e non solo applicativamente parlando, con plugin come Wordfence.
All’interno di VHosting, la soluzione WP Security è inclusa in tutti i nostri piani, e sono dei set di regole che vanno a bloccare user agent, bot e indirizzi IP malevoli e tante altre metriche di connessione non definite che posso attaccare i siti web. Inoltre, si tratta di un prodotto completamente open».
Un mercato che cambia forma, ma non direzione
Dalle conversazioni raccolte emerge un messaggio chiaro: il digital retail non si sta solo evolvendo, sta diventando radicalmente altro. È più fluido, più conversazionale, più personalizzato. Ma richiede cultura, competenze e nuovi strumenti.
Che si parli di AI, pagamenti, conversazioni, app o sicurezza, il filo rosso è l’integrazione tra tecnologia e intelligenza umana. E il Netcomm Forum 2025 ha dimostrato che, in Italia, il sistema si sta muovendo, e non poco.