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  • Perché l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale non può più essere ignorato dal marketing

    30 Giugno 2025

    Il settore marketing spinge sull’AI per efficienza e velocità, ma ignora il costo ambientale: l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale è in crescita, tra consumi energetici elevati e uso massiccio di acqua nei data center.

    La sostenibilità nel marketing digitale rischia di diventare un tema marginale, mentre l’industria pubblicitaria si trova di fronte a una scelta cruciale.

    Impatto ambientale dell’intelligenza artificiale: un’emergenza silenziosa

    Il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale nel marketing ha spostato il focus su efficienza e automazione, mettendo in secondo piano la sostenibilità. Il problema? Le emissioni carboniche e il consumo energetico da AI stanno raggiungendo livelli preoccupanti. Eppure, tra i comunicati stampa delle aziende, raramente si parla di costi ambientali dell’innovazione tecnologica.

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    Quanta energia consuma l’AI generativa

    Secondo il MIT News, l’addestramento dei modelli di AI generativa richiede quantità di energia elettrica “sbalorditive”.

    A questo si aggiunge il raffreddamento dei sistemi, che comporta un consumo enorme di acqua dolce.

    Come riportato da Bloomberg Technology, due terzi dei nuovi data center dal 2022 sono stati costruiti in zone ad alto stress idrico, come California, Texas e Arizona.

    Perché l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale non può più essere ignorato dal marketing

    AI e consumo d’acqua nei data center: una crisi ignorata

    I data center e la crisi idrica sono ormai collegati: l’uso intensivo di AI in aree a rischio idrico sta aggravando emergenze ambientali già in corso.

    Eppure, nel settore pubblicitario, l’urgenza di ridurre la carbon footprint sembra essere stata messa da parte in favore della corsa all’adozione AI.

    È un trade-off che molti ignorano.

    Perché il marketing ignora l’impatto ambientale dell’AI

    Secondo James Rowe (adam&eveDDB), l’agenda legata alla responsabilità sociale d’impresa (CSR) ha perso centralità. La pressione economica spinge le aziende a puntare su innovazione e performance a breve termine, trascurando l’AI e responsabilità sociale d’impresa.

    Ma prima o poi, sostiene Rowe, ci sarà un momento di resa dei conti. Resta da capire se sarà troppo tardi.

    AI e sostenibilità: un equilibrio ancora da trovare

    Secondo Maggie Malek (Crispin), “se usi l’AI, stai contribuendo a grandi problemi”.

    L’auspicio è che l’AI diventi più sostenibile, ma oggi la realtà è ben diversa. Il rischio è che il settore pubblicitario finisca in una AI arms race che ignora ogni forma di marketing responsabile. L’equilibrio tra tecnologia e sostenibilità è ancora lontano.

    L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale nel marketing: il paradosso ESG

    Parlare di sostenibilità nel marketing digitale significa anche chiedersi se il settore sta rispettando i propri impegni ESG. L’adozione massiva dell’AI senza valutare il suo impatto rischia di minare la credibilità delle aziende.

    Come conciliare innovazione e responsabilità ambientale?

    Serve una nuova consapevolezza, che metta al centro l’intelligenza artificiale e impronta ecologica delle agenzie.

    Il marketing pubblicitario può essere sostenibile nell’era dell’AI?

    La vera sfida è tornare a considerare l’AI e sostenibilità come parte integrante della strategia. Non basta adottare l’AI per essere competitivi: bisogna farlo in modo etico e responsabile.

    Ripensare i processi, monitorare i consumi, valutare l’impatto. In altre parole, costruire un futuro in cui marketing e ambiente non siano più in conflitto.

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    #AI