Schweppes torna su Marte con un nuovo spot per Limone Zero
8 esempi di brand che raccontano l’inclusività
L’impegno dei brand è di riflettere nelle proprie pubblicità le preferenze e lo stile di vita di ogni individuo
28 Luglio 2022
Victoria’s Secret, normali imperfezioni
Cambio di rotta per il brand, criticato aspramente per la scelta di modelle magrissime. Le donne sono perfette in ogni loro singola imperfezione. “Imperfezione” è da leggere come normale. Per la sua collezione Love Cloud, Victoria’s Secret presenta un nuovo “standard di positività”.Nel 2019, il brand aveva introdotto nelle sue campagne la prima modella transgender, la brasiliana Valentina Sampaio e Sofia Jirau modella con sindrome di DownVisualizza questo post su Instagram


Gucci e Dove, la rivoluzione dei canoni di bellezza
Il brand già nel 2019 aveva scelto per le sue passerelle Armine Harutyunyan, la modella armena che di certo non rispecchia i canoni classici di bellezza. Sulla scia della famosissima campagna Dove sulla bellezza autentica e diventata un progetto di autostima vero e proprio, Gucci ha voluto rivoluzionare il concetto di esteticamente bello. La bellezza non è infatti qualcosa di immutabile ma evolve in base alla società. Niente dovrebbe essere irraggiungibile, nessuno dovrebbe sentirsi escluso o giudicato da dei costrutti. E così Gucci continua le sue campagne con modelle diverse dalle classiche, come la queer Silvia Calderoni e Ellie Goldstein affetta da sindrome di Down. La diversità non deve essere un limite.

Il punto di vista di Adidas: da Impossible a I’m Possible
Nella sua ultima campagna (che si è aggiudicata anche un Gran Prix ai Cannes Lions 2022) Adidas punta sull’equità di genere e invita le donne ad esprimere la libertà di sentirsi a proprio agio nello sport. Sfidando i limiti culturali imposti da specifiche società, il brand sprona a sconfiggere il disagio di mostrare il proprio corpo. Non solo attraverso la presentazione di una linea di costumi pensati nel rispetto di religioni più costrittive, ma raccontando le forme di Jessamyn Stanley, la normalità della modella Ellie Goldstein , la libertà della pallavolista trans Tifanny Abreu o della runner Fatima Ibrahimi.Storie inclusive e “Possibili” di ogni atleta, contro ogni stereotipo, contro ogni limite, contro ogni etichetta di diversità. Niente è impossibile, perché “Io sono possibile”. https://www.youtube.com/watch?v=fujboh-W7Sk LEGGI ANCHE: Giornata Internazionale della Donna 2022: le campagne contro pregiudizi e stereotipiVisualizza questo post su Instagram
Calvin Klein inclusività o mossa azzardata?
“Possiamo riprodurci biologicamente o dal cuore… stiamo bene se amiamo e siamo amati”. Così il brand di moda infuoca i social con la sua campagna dedicata alla festa della mamma, in cui mostra la coppia trans Roberto Bete e Erika Fernandes. Libertà di identità e di scelte: Roberto è in dolce attesa e mostra il suo pancione insieme alle cicatrici sul petto, testimoni del passaggio di genere. Tutto sommato, l’equilibrio biologico non sembra alterato e Calvin Klein ci mostra una nuova forma di famiglia che asseconda le evoluzioni sociali superando i pregiudizi sessuali. La campagna ha spaccato nettamente il pubblico che da una parte ha aumentato il consenso verso il brand e dall’altra ha manifestato indignazione e promesse di boicottaggio.
Le parole non bastano: le azioni inclusive di P&G
Ormai siamo abituati: P&G non ne sbaglia mai una. Le sue campagne sono vincenti, sanno toccare il cuore e arrivano dritte allo scopo. Questa volta il brand si schiera a favore delle minoranza etniche, esortandoci ad ampliare i nostri punti di vista, andando oltre la superficialità, cambiando le percezioni sociali e gli stereotipi culturali presentati dai diversi media. In collaborazione con Uninterrupted – brand di abbigliamento per atleti – P&G ha dato vita al progetto Widen The Screen, una piattaforma che raccoglie contenuti ed esperienze di creator multiculturali, in particolare della categoria Black sottorappresentata (e spesso mal rappresentata) nel settore cinematografico.C’è un trucco per tutti
Anche il mondo del makeup è molto attento alle diversità. Molti sono i brand che hanno comunicato la propria svolta verso l’inclusività: da NYX a Fenty a Morphe a Dragun Beauty. In particolare quest’ultimo brand fondato dalla trans Nikita Dragun, attivista della comunità LGBTQ+ è dedicato ad ogni genere e tipo di pelle, con ingredienti selezionati nel rispetto anche delle diverse scelte ideologiche: dai cosmetici certificati vegani a quelli halal (acconsentiti secondo la legge islamica), certificati.