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  • La Corporate Innovation va in scena ai Digital Innovation Days

    9 Ottobre 2024

    La seconda giornata dei Digital Innovation Days si è concentrata interamente sull’innovazione aziendale, con sessioni dedicate alle principali funzioni strategiche delle imprese.

    Stefano Saladino, CMO di Digital Innovation Days, ha più volte sottolineato l’importanza di uscire dalla narrazione tradizionale per proporre un approccio operativo e consistente che possa realmente supportare le imprese e le organizzazioni nell’affrontare le sfide odierne.

    Gli abbiamo chiesto in che modo sia possibile mantenere l’umano al centro, in questo contesto di grande rivoluzione tecnologica.

    «Deve essere l’umano a comprendere che l’innovazione è a suo vantaggio e può portare valore», ci ha detto.

    stefano saladino did giorno 2

    «Non è la tecnologia che deve mettere le persone al centro, ma è l’umano che deve capire al meglio la tecnologia e l’innovazione, ed è questo il motivo per cui nasce Digital Innovation Days. Deve comprenderla, esplorando le sue diverse dinamiche per capire come impiegarla a proprio vantaggio».

    Puoi leggere qui l’intervista completa a Stefano.

    Il Day 2 dei Digital Innovation Days

    Tra gli argomenti affrontati, le risorse umane, il marketing strategico, l’open innovation e il fintech.

    Diversi ospiti hanno presentato esperienze e casi di studio su come l’innovazione abbia rivoluzionato le aziende e i loro processi interni, prestando particolare attenzione alla sostenibilità e all’imprenditoria femminile.

    Il panel “Purpose for Innovation: Quando l’impegno di marca incontra l’innovazione”, ha portato al centro della discussione il ruolo cruciale del purpose aziendale e il civismo di marca.

    L’Osservatorio Civic Brands, frutto della collaborazione tra Ipsos e Paolo Iabichino, ha debuttato sul palco con una sessione dedicata all’importanza dell’impegno sociale delle imprese.

    Le testimonianze delle aziende che si sono distinte per il loro contributo concreto alla società hanno offerto spunti su come la mancanza di un chiaro purpose possa frenare l’innovazione all’interno delle organizzazioni.

    Durante il panel, è emerso quanto sia complesso oggi definirsi un Civic Brand e come le imprese possano continuare a esserlo in un contesto economico e sociale in continua evoluzione. Un altro tema di rilievo è stato l’effetto del “wokelash“, ossia la reazione negativa all’eccessiva focalizzazione delle aziende sulle questioni di giustizia sociale, e come questo stia trasformando la narrazione di marca.

    Tra i relatori, anche il digital journalist Francesco Oggiano.

    Francesco Oggiano - Digital Innovation Days

    L’evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire le sfide e le opportunità legate all’integrazione di un forte purpose aziendale nel contesto attuale.

    Obiettivo: Mismatch Zero

    Centrale è stato anche il tema dello skill mimatch. Nel contesto lavorativo odierno, il divario tra aziende e candidati non riguarda soltanto le competenze, ma anche le rispettive esigenze, diventando così una delle sfide più rilevanti. Questo squilibrio, che si manifesta nell’incapacità di allineare domanda e offerta di lavoro, può avere impatti significativi sia per le imprese che per i professionisti.

    Durante la tavola rotonda Obiettivo mismatch: zero, sono state analizzate le cause di questo disallineamento tra aziende e candidati, esaminando i cambiamenti nel mercato del lavoro, le principali lacune e le strategie di selezione e reclutamento. Sono state discusse le conseguenze negative di questo mismatch, come l’inefficienza operativa, errori nei processi, costi elevati di formazione e una riduzione della competitività aziendale.

    Con la moderazione di Andrea Maria Pedrini, Founder @ WOT – War Of Talent, si sono cercate soluzioni concrete per ridurre la distanza tra domanda e offerta di lavoro approfondendo il ruolo cruciale della formazione continua, del costante aggiornamento delle competenze e delle collaborazioni tra imprese e istituzioni formative.

    «Tra gli strumenti che possono aiutarci a raggiungere l’obiettivo Mismatch: Zero, c’è senza dubbio l’intelligenza artificiale, ci ha detto Francesco Lamacchia, Founder e AD di Dot Academy e protagonista della tavola rotonda».

    Francesco Lamacchia DID

    «La raccolta dei dati può darci la possibilità di comprendere a fondo quali siano le attitudini, le capacità e le competenze di base per essere competitivi nel mercato del lavoro».

    Fintech e digitalizzazione: nuove opportunità e casi di successo per le aziende

    Il fintech offre alle imprese un’opportunità unica per innovare il settore finanziario, aumentare l’efficienza operativa e sviluppare modelli di business innovativi.

    Alessandro Negri Della Torre

    Il panel moderato da Alessandro Negri della Torre, Avvocato @ LX20 Law Firm, ha esplorato in che modo le soluzioni fintech possano agevolare la trasformazione digitale delle aziende, con particolare attenzione a casi pratici e testimonianze dirette di alcuni dei protagonisti principali del settore.

    La nuova fase dell’employer branding

    La competizione tra aziende per attrarre talenti è sempre più serrata. Di conseguenza, le tradizionali strategie di employer branding basate sulla semplice comunicazione non sono più sufficienti.

    È necessario adottare tecniche di marketing avanzate e misurabili, capaci di rivolgersi a ciascun talento in modo personalizzato, per restare competitivi nella ricerca dei migliori professionisti.

    Simone Guzzardi - Corporate innovation DID

    Il workshop Employer Marketing: la nuova fase dell’employer branding nell’era dell’AI e della personalizzazione, moderato da Simone Guzzardi, Partner & CEO di L45 – reputation & employer branding, abbiamo ascoltato come, grazie all’intelligenza artificiale, le aziende possono creare esperienze su misura per i candidati, valorizzando non solo le competenze tecniche, ma anche quelle umane come creatività ed empatia.

    In questo contesto, i benefit non monetari, come la flessibilità, il benessere e le opportunità di crescita professionale, stanno diventando fondamentali per attrarre e trattenere i talenti.

    Intelligenza Artificiale e Human Skill

    In che modo le soft skills possono potenziare le competenze professionali? Il workshop targato Sky ha cercato di rispondere a questa domanda.

    L’Intelligenza Artificiale è in grado di automatizzare numerosi processi, ma le competenze umane, come empatia, creatività, pensiero critico e capacità decisionale, restano fondamentali e insostituibili. Sono queste abilità che permettono alle persone di interpretare i dati generati dall’IA, prendere decisioni etiche e guidare il cambiamento, mantenendo al centro il benessere umano.

    Durante il workshop interattivo, si è riflettuto sull’importanza di sviluppare una consapevolezza costante, per trasformarsi da osservatori passivi a protagonisti attivi del cambiamento. È stato approfondito il tema dell’intelligenza emotiva, esplorando come essa possa potenziare l’empowerment individuale e collettivo.

    I partecipanti hanno avuto l’opportunità di scoprire come le competenze umane possano accelerare il loro percorso di crescita personale e professionale.

    Tra i relatori, abbiamo parlato con Veronica Buonocore, Presidente e Responsabile Partnership di Young Women Network. A lei abbiamo chiesto quale sia il ruolo delle Human Skill nella rivoluzione che l’Intelligenza Artificiale rappresenta.

    «Le soft skill diventeranno sempre più importanti: anche se sembrano in contrapposizione con la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale, le Human Skill sono quelle che poi ci aiutano a “leggere” la rivoluzione portata dalle AI».

    Veronica Buonocore DID 2024

    «C’è anche un altro aspetto molto importante, che è quello di aiutarci a capire se le AI stiano veicolando bias e stereotipi. Solo attraverso il senso critico e l’intelligenza emotiva possiamo essere in grado di riconoscerli e allenare l’AI a imparare a smontarli e migliorare l’algoritmo».

    10 Ottobre: Digital Marketing in primo piano

    La giornata finale sarà dedicata al digital marketing, con workshop e sessioni tematiche guidate da alcuni dei migliori esperti del settore.

    Dalle strategie di content marketing all’eCommerce, passando per il growth hacking e l’uso dei dati per ottimizzare le campagne digitali, i partecipanti avranno accesso a contenuti di alto valore formativo e pratico, pensati per arricchire le competenze e ispirare nuove idee.

    Executive Master
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