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Perché dovresti curare la tua reputazione online (e come farlo)
I contenuti associati al nostro nome plasmano l’opinione degli altri, sia a livello personale che lavorativo, ecco perché oggi si parla di "Google CV"
21 Maggio 2018

Perché la reputazione online riguarda tutti
Non è certo una novità: il legame tra l’offline e la sua trasposizione nell’online ha sempre più peso nella nostra vita sociale e professionale. Sono sempre di più gli individui che si adoperano per colmare il gap informativo su una persona ricorrendo alle informazioni che trovano sul web. Questo è un fatto che riguarda tutti, non solo i VIP o i top manager. Proprio come capita nel processo d’acquisto di un prodotto, durante il quale il potenziale consumatore ricerca feedback e recensioni online sull’oggetto desiderato, cercando di carpirne ogni informazione utile, succede così anche nelle relazioni umane, soprattutto sul piano professionale. La mole di informazioni disponibili è in grado di plasmare l’opinione che una persona si fa su di noi. Volenti o nolenti abbiamo una reputazione che passa anche attraverso l’online, e in una società basata sulla connessione è evidente come la reputazione sia l’elemento decisivo, ancora più importante della nostra strategia commerciale (se ne abbiamo una).
La reputazione online e la selezione del personale
Secondo una recente ricerca dedicata ai metodi di selezione del personale all’interno delle aziende firmata dal sito americano SimplyHired e rilanciata da Fast Company , è emerso che il 37% dei manager intervistati dichiara di ricercare le persona su Google, mentre il 38% controlla la presenza dei candidati sui social media. Ma c’è di più: i selezionatori del personale vogliono avere una panoramica completa sul candidato, per cui, secondo lo studio, solo il 29% dei responsabili delle assunzioni esamina il profilo LinkedIn, mentre il 38% spulcia tra gli account di altri social media, in particolare Facebook e Instagram. Secondo Carly Johnson, responsabile del progetto Simply Hired, “LinkedIn è una grande piattaforma, ma se siete già in possesso del curriculum di qualcuno, probabilmente non troverete al suo interno molto altro su di lui. Instagram e Facebook invece fanno vedere una persona viva, che respira, e consentono di avere un secondo livello di informazioni sui candidati”. I Social Media forniscono informazioni sulle convinzioni di una persona e possono rivelare potenziali campanelli d’allarme. Victoria Whiting, direttore di stage presso lo studio di marketing Agenzia H5, ricerca candidati il cui profilo sia coerente con i valori dell’azienda e afferma: “Può essere difficile valutare questi valori in un’intervista, in quanto un candidato può essere gentile e appassionato durante una conversazione iniziale, ma successivamente dimostrare l’esatto contrario”, e ancora: “uso le conversazioni e i profili sociali per valutare cosa questa persona pensa davvero”. LEGGI ANCHE: Perché monitorare la reputazione online del vostro brandCome possiamo curare la nostra reputazione online?
Il punto di partenza per evitare qualsiasi problema di reputazione online è questo: previeni piuttosto che curare. Prima di pubblicare un contenuto online, sia esso un post, un commento, un’immagine, chiediti se sei a tuo agio con chiunque veda quello che stai postando, un amico, un collega o un futuro datore di lavoro.