Errare è umano, allucinare è AI: i pericoli nascosti degli sbagli di ChatGPT
Anche per i risparmiatori il tema della sostenibilità diventerà sempre più importante
Benedetta Arese Lucini, Cofounder di Oval, ci racconta le evoluzioni del settore, l'impatto sociale di risparmio e investimenti e l'importanza della tutela dei dati
9 Maggio 2019

Qual è oggi il quadro del Fintech in Europa? E in Italia c’è spazio per le startup?
Londra conserva la leadership europea in termini di Fintech, ma l’Italia non sta a guardare. Molte startup fintech, come Oval, sono nate da italiani, hanno uffici in Italia e assumono italiani. Se scelgono di avere la sede all’estero, magari proprio in UK, è perché il regolatore inglese ha creato facili linee guida che introducono una regolamentazione del settore più semplice che agevoli l’innovazione.Esiste ancora un gap importante tra banche tradizionali e fintech o possiamo dire che questo divario si è ormai colmato?
Un gap senza dubbio esiste, oggi più che mai l’utente ricerca l’esperienza “one click” capace di fornire risposte immediate alle proprie esigenze. La soluzione, però, risiede nel tipo di rapporto che si stabilisce fra banca tradizionale e Fintech, una relazione virtuosa improntata non alla competizione, ma alla collaborazione fra i due servizi con l’obiettivo di migliorare l’offerta per l’utente finale.
Invece, dal punto di vista dei consumatori, ritieni che il livello di educazione finanziaria del nostro Paese sia cresciuto negli ultimi anni grazie alle innovazioni tecnologiche?
Il nostro Paese è uno degli ultimi in Europa in termini di educazione finanziaria. Oval insieme alla Bocconi ha condotto poco tempo fa una ricerca dalla quale emerge chiaramente che la gestione del denaro non è una cosa che si apprende in famiglia, e che molto spesso i genitori preferiscono soddisfare i bisogni dei figli, piuttosto che insegnare loro come organizzare le spese. Ecco che in un quadro che appare ancora tanto arretrato le applicazioni e l’innovazione possono fare molto per avvicinare pubblici diversi, tra cui i più giovani e le donne, che culturalmente sono sempre stati tenuti ai margini della formazione finanziaria.
In che modo la tecnologia può rispondere alle necessità finanziarie delle persone? Quali sono le esigenze più urgenti?
Intanto la tecnologia banalmente può aiutare a tener traccia di come vengono impiegati i propri soldi. Si tratta della cosa più semplice, ma anche la più utile: applicazioni come Oval spingono l’utente a conoscere meglio le proprie abitudini e soprattutto i propri vizi finanziari. Le persone così imparano ad auto-migliorarsi. Poi, la tecnologia ha il grande vantaggio di offrire possibilità differenti di risparmio e di investimento, opzioni nuove che siano adeguate anche a target di utenti che dispongono di introiti variabili.
E come si integrano Big Data e AI in questo settore?
Lo scopo è quello, da una parte, di fornire soluzioni sempre più declinate sull’utente e, dall’altra, di offrire al cliente strumenti che gli permettano di comprendere sempre meglio la gestione delle sue finanze. Ecco che in questo senso l’uso di Big Data e AI diventa fondamentale, così come la loro gestione in termini di sicurezza e tutela. È bene ricordare che le società di fintech utilizzano i dati nella completa e totale garanzia dell’utente, con sistemi avanzati di crittografia e che questo non solo risponde a un bisogno del cliente ma anche da un modus operandi indispensabile per chi vuole operare in questo campo.Le più grandi innovazioni negli ultimi anni sono state probabilmente quelle legate al mondo dei pagamenti. E nel futuro, quali saranno i trend del settore?
Sicuramente l’ingresso di nuovi player e la possibilità di unire dati finanziari e preferenze di altra natura, determinerà il trend del futuro. Si pensi, ad esempio, all’importanza che oggi ha anche per i risparmiatori il tema della sostenibilità. L’integrazione di queste informazioni nell’interesse del cliente permetterà di fornire piani di risparmio e piani di investimento, sempre più personalizzati e centrati sulle preferenze e credenze di un utente, così combinando un buon ritorno sull’investimento ma anche un impatto sociale.