Cos’è e come funziona il Prompt Engineering: la guida...
Perché non hai bisogno di yes-men nelle tue riunioni (spoiler: uccidono la creatività)
Riunioni felici e colleghi che annuiscono sorridenti? Spiacente, è tempo di cambiare tutto!
2 Maggio 2018

Perché non hai bisogno di yes-men
Il motivo di questo meccanismo che ci costringe a limitarci è spesso inconsapevole ma, di base, presente in tutti noi: preferiamo aver torto assieme al gruppo che aver ragione ed essere da soli. La paura di incontrare una risposta negativa alle nostre esposizioni affonda le radici, forse, nell’esigenza evolutiva di rimanere all’interno dei gruppi: i capi e i leader hanno sempre espulso senza troppi problemi avversari e dissidenti dalle comunità. Gli esseri umani non sono adatti a vivere da soli, la solitudine (ma in realtà la mancanza di collegamenti con la tribù d’origine) poteva rivelarsi fatale e, in molte situazioni, può esserlo ancora oggi. Cosa succede, quindi, quando un gruppo è seduto in sala riunioni per discutere di una nuova strategia o di un problema importante? Parte la danza delle conferme, in cui i membri del gruppo esprimono le proprie affinità reciproche ribadendo i concetti e confermando le congetture dell’altro e, in modo particolare, del leader. Capita, più spesso di quanto pensiamo, in tutti i gruppi: il livello di stress che nasce dal confronto con l’altro spinge a dimenticare una informazione importante e pertinente, contraria a quella che è comunemente accettata nel gruppo, o porta a considerarla sciocca, poco rilevante, in modo da mostrarsi solidale, nel senso proprio della coesione, con il gruppo e le sue opinioni. Cosa ci succede in quei momenti? Davvero preferiamo tutti, chi più chi meno, conservare l’equilibrio del gruppo accantonando la nostra visione personale anche a costo di rinunciare a un vantaggio individuale (ma anche collettivo)? Sottoposto allo stress della conferma sociale (la penso come voi – sono come voi – faccio parte di voi), le persone “spengono” temporaneamente la parte creativa del cervello, mettendo da parte le proprie intuizioni, e si concentrano sullo sviluppo della linea comune. Parliamoci chiaro: è molto meglio uscire da una riunione tra strette di mano e volti distesi, ma se questo comportamento è un perfetto strumento per creare una patina di armonia sui processi interni, quando si presenterà un problema che richieda una soluzione creativa o un’opportunità che richieda un approccio meno convenzionale, il team non sarà preparato e si rinchiuderà nei rigidi schemi del consenso forzato. Le possibilità di reagire a una crisi, se questi aspetti non vengono curati con attenzione, diminuiscono proporzionalmente in relazione a quanto le informazioni scambiate sono limitate, distorte, in poche parole, perfettamente inutili. LEGGI ANCHE: Piccole lezioni di leadership dai supereroi (che faresti bene a seguire)