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Si dimette l’ad di Juul e sfuma l’accordo da 200 miliardi tra Philip Morris e Altria
A seguito delle recenti polemica sui rischi dello svapo, la scorsa settimana, Walmart ha annunciato che smetterà di vendere sigarette elettroniche
26 Settembre 2019
Chi esce e chi entra
Secondo il New York Times, Crosthwaite prenderà il comando di Juul dopo un periodo come dirigente presso Altria, la grande azienda di tabacco che detiene una partecipazione del 35% in Juul. Burns sembra così essere un capro espiatorio perfetto per far fronte alla serie di regolamenti relativi allo svapo che ha colpito Juul in questo mese. LEGGI ANCHE: Anche svapare nuoce alla salute. Lo dice una ricerca scientifica Secondo il CEO della società di pubbliche relazioni 5WPR, Ronn Torossian, specializzato nella gestione delle crisi, la decisione potrebbe avere effetti negativi sulla startup. “Juul ha affrontato un disastro dopo l’altro nelle ultime settimane. La rimozione del CEO è, a mio avviso, un passo falso da parte della società“, ha dichiarato Torossian a Observer in una nota.
Sfuma l’accordo tra Philip Morris e Altria
L’annuncio è ufficiale: Philip Morris e Altria hanno interrotto le trattative per la creazione di un gruppo unico da valore di 200 miliardi di dollari. Le due aziende, che per lungo tempo avevano fatto parte dello stesso gruppo, hanno quindi rinunciato alla fusione, travolti dallo scandalo delle e-cig che, sempre più difficilmente, sembrano attestarsi come alternativa ufficiale alle sigarette tradizionali. Le azioni di Philip Morris, che possiede anche il marchio di sigarette iQOS, sono aumentate del 6% a seguito dell’annuncio, mentre quelle di Altria hanno perso oltre un punto percentuale.