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Le smart cities non sono (ancora) intelligenti quanto crediamo
Senza la capacità di sfruttare queste opportunità, le nostre city-region potranno diventare più grandi ma non saranno di certo più intelligenti
21 Febbraio 2018

Le previsioni dell’ONU
La sfida sembra quella di trovare soluzioni efficaci per ridurre i consumi energetici e allo stesso tempo potenziare i servizi offerti ai cittadini. La migrazione verso le città sta aumentando a tal punto che, entro il 2050, l’ONU prevede che circa due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città. Ragioni economiche, sociali e politiche ci chiedono di controllare il processo di urbanizzazione che negli ultimi anni è accelerato in maniera esponenziale. Una vera e propria necessità che ci impone l’obiettivo di gestire in maniera intelligente tutto il tessuto urbano. L’operazione sarà possibile solo grazie all’uso delle nuove tecnologie e, in particolare, alle potenzialità dei dati. Oltre a essere efficienti e operative, le città dovranno essere creative e innovative. Dobbiamo rendere i centri urbani, posti eccellenti per fare business, luoghi attraenti per vivere e lavorare, così da attirare persone e imprese. Devono anche essere inclusivi e non esclusivi. LEGGI ANCHE: Chi sono e cosa twittano gli innovatori italianiL’idea di smart city
La smart city può essere considerata come la sintesi di sei componenti: economia, persone, governance, mobilità, ambiente e assistenza quotidiana. Il collegamento tra questi ambiti dovrebbe portare alla costruzione di strumenti di governance che garantiscano una corretta organizzazione e gestione di tutti gli aspetti legati all’integrazione dell’infrastruttura digitale, contribuendo alla costruzione della smart region. Le cose, però, non sono mai così semplici come sembrano. La scarsa qualità dell’aria, uno dei più importanti rischi ambientali per la salute pubblica, è diventata una grande priorità. Ad esempio, l’invito del governo britannico a vietare entro il 2040 la commercializzazione di auto a benzina e diesel promuoverà veicoli elettrici e sosterrà l’agenda verde; una legislazione decisamente a favore delle smart city e di una maggiore mobilità sostenibile.
Il problema dell’elaborazione dei dati
L’altra questione che riguarda le smart city si focalizza su come sia possibile crescere e allo stesso tempo attrarre imprese innovative. Le persone qualificate e le imprese ad alte performance si attraggono reciprocamente, ed entrambe sono attratte da luoghi con buone scuole, alloggi, servizi, beni culturali, attrazioni, nonché sistemi di trasporto efficienti e aria pulita. L’obiettivo è generare un circolo virtuoso di crescita e rinnovamento che possa portare beneficio a entrambe le parti.
