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Breve storia di Boston Dynamics e dei suoi sbalorditivi robot
La società , recentemente acquisita da SoftBank, continua a superare la fantascienza con ogni nuovo video dei suoi robot
19 Ottobre 2018
Boston Dynamics: dalla preistoria a Parkour Atlas
Era il lontano 2005 quando la Boston Dynamics sfornò il suo primo nato. Si chiamava BigDog ed era più un quadrupede (come tutti i bambini, anche i robot di Boston Dynamics hanno iniziato gattonando). Il suo scopo era quella di fare il “mulo”, ovvero aiutare i soldati nel trasporto di oggetti su terreni accidentati dove robot tradizionali con ruote o cingoli non sarebbero potuti arrivare. È stato salutato come “il robot con le gambe più ambizioso del mondo”, e in effetti non avevano tutti i torti, visto che trasportava 150 kg ad un massimo di 6 km/h e su pendenze fino a 35 gradi. Se pensiamo che stiamo parlando dello stesso periodo della nascita di Facebook, siamo veramente nella preistoria per la nostra percezione tecnologica. La secondogenita fu Cheetah, che dal fratello più grande aveva ereditato il numero di gambe, ma che lo batteva in velocità : era in grado di correre a 45 km/h (ovvero 13 m/s), galoppando ad una velocità che gli occhi fanno fatica a seguire. Poi arrivò LittleDog, che prendeva tutte le caratteristiche del primogenito ma le conteneva in un corpo molto più piccolo: un concentrato di tecnologia e innovazione. LEGGI ANCHE: Atlas, il nuovo robot umanoide presentato dalla Boston Dynamics Nel 2016 alla famiglia quadrupede si è aggiunto un altro elemento, SpotMini, un mini-robot che pesa solo 25 kg e che ricorda in modo inquietante i cagnolini robotici comparsi in Black Mirror, nella puntata “MetalHead”. Quest’ultimo modello ha battuto tutti anche in abilità social, visto che il suo video ha raggiunto in poco tempo la prima posizione su YouTube, con oltre 2 milioni di views. Da lì, il grande salto. La Boston Dynamics ha lanciato il suo primo bipede. Dalla scimmia all’uomo, verrebbe da dire.