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Fuga dai social, i teenager usano Google Docs per chattare sotto il naso di genitori e insegnanti
Secondo uno studio del Pew Research Center, solo il 51% degli adolescenti afferma di utilizzare Facebook mentre scalano la classifica Instagram e Snapchat
15 Marzo 2019
Dalla bigliettino di carta al foglio di calcolo
Per noi, il bigliettino di carta ha sempre avuto un ruolo fondamentale, almeno a scuola: passare un messaggio al compagno di banco, farne una pallina da spedire un paio di sedie più indietro, prendere appunti sulla lezione o segnare una ricerca per non dimenticarsi di approfondire. LEGGI ANCHE: I vantaggi di studiare il coding e imparare a programmare già dalla scuola elementare Oggi non succede più: gli occhi (e le mani) sono perennemente a portata di device e anche i messaggi si scambiano online. In ogni caso, è assolutamente in linea con quanto ci circonda: le aule sono dotate di lavagna elettronica e connessione veloce; non è insolito partecipare a un progetto o assistere a una lezione senza mai prendere un libro in mano.
I ragazzi lo usano anche a casa, ma non è un comportamento a rischio
Il brillante escamotage non serve solo a “ingannare gli insegnanti”: a quanto pare, si tratta di un comportamento molto diffuso anche a casa, tanto che mentre i figli lavorano duramente ai progetti scolastici, sorvegliati a vista, è probabile che stiano anche comunicando con la crew, con tecnologica sfacciataggine. Non si tratta di un comportamento a rischio o pericoloso in sé: l’indomabile spirito giovanile cerca sempre (e trova) strade per aggirare i divieti, tanto più se si tratta di esigenze basilari come esprimersi nel proprio gruppo. Scaricano interi siti in locale per leggerli comodamente in .PDF sui dispositivi e ingannano senza problemi i sistemi di verifica dell’età.
Via dai social su cui ci sono (anche) mamma e papà
Secondo uno studio del Pew Research Center, solo il 51% degli adolescenti afferma di utilizzare Facebook mentre scalano la classifica Instagram e Snapchat. Circa l’85 per cento dei ragazzi ha affermato di utilizzare spesso YouTube, new entry assoluta rispetto allo studio precedente condotto nel 2015. LEGGI ANCHE: Non è un paese (social) per i giovani. Ecco perché la generazione Z torna offline “Un fenomeno se non di massa, comunque molto importante, quello dell’abbandono dei social da parte dei più giovani a favore di un ritorno alle origini. Attenzione, non stiamo parlando di un rifiuto totale dei social network da parte della Z Generation ma sicuramente di un utilizzo molto più selettivo e mirato rispetto ai loro fratelli maggiori.