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TIM e la SEO che fa da “cane da guardia” ai risultati
Scopriamo insieme a Eduardo Del Gado come si affrontano le sfide del posizionamento SEO per un grande brand
28 Febbraio 2022

Quali sono le funzioni e le sfide del posizionamento SEO per un brand leader di settore?
Agire sulla parte on-site del sito di una grande azienda non è un’attività che può essere facilmente gestita dall’esterno. Inoltre, per un leader di settore, la principale sfida non si riduce all’acquisizione di backlink che, al contrario, proliferano con una certa spontaneità, dato l’alto livello di notorietà del marchio e di conseguenza al lancio delle nuove offerte. Per questo motivo diventa assolutamente determinante gestire alla perfezione quello che lo spider di Google recepisce durante la fase di scansione e sfruttare, quindi, al massimo la popularity che deriva dalla brand awareness per lo sviluppo dei posizionamenti.Quante figure concorrono alla strategia SEO dell’azienda?
Attualmente la parte di strategia viene gestita dal SEO Specialist, che è parte del team che si occupa della performance su tutti i canali digital. Questo ci permette di portare avanti un approccio universale nell’ottimizzazione, che a mio avviso è una prerogativa fondamentale per ottenere risultati sia sul breve che sul lungo periodo. Per quanto riguarda la parte operativa, di chi effettivamente si occupa dell’implementazione degli interventi, possiamo dire che tutti i gruppi della Tribe che gestisce il sito sono coinvolti nelle attività SEO. Inoltre, per quello che riguarda i contenuti e la strategia keyword, vengono coinvolti anche i settori di Marketing, Comunicazione e Legali.Quali sono i fattori di posizionamento SEO e quanto è importante oggi aggiornare periodicamente la strategia?
Gli ultimi studi sui fattori di posizionamento portati avanti dai principali blog di settore hanno dovuto adottare delle tavole periodiche degli elementi per classificarli e sintetizzarli. Si parla di oltre 200 elementi per cui si è costruito un indice di correlazione basato sugli esperimenti e le osservazioni degli esperti del settore. Le ultime risposte ufficiali di Google sull’argomento parlano di un numero infinito di fattori che variano di ricerca in ricerca. Per mia esperienza, la prerogativa fondamentale per lo sviluppo del posizionamento organico è appunto l’aggiornamento periodico della strategia keyword. In parole povere: puntare la giusta keyword con la giusta pagina. Fermo restando che lo stesso vale per gli aspetti legati ai link esterni, quindi, il monitoraggio e la pulizia continui del profilo off-site.Quali sono i principali ostacoli a un buon posizionamento e come eluderli?
Il principale problema che noto analizzando siti grandi e piccoli riguarda l’architettura delle informazioni e il modo in cui vengono organizzati i contenuti e la navigazione fra le diverse sezioni. Soprattutto nel caso in cui l’aggiornamento sia frequente, risulta spesso difficile rispettare una struttura razionale e coerente nel tempo. La ricetta più efficace, a mio avviso, risiede nello studio di una strategia a lungo termine, aggiornata periodicamente, che garantisca la copertura dei diversi topic di posizionamento.
Best practice e strumenti per la ricerca keywords
Personalmente trovo determinante l’utilizzo dei dati forniti da Google sui volumi di ricerca medi mensili. La copertura di tutte le ricerche che rientrano nella stessa macro-categoria con le diverse pagine di una sezione, a mio avviso, è l’unica strada per vincere la concorrenza sulle ricerche più competitive. Tutta questa analisi diventa ancora più efficace se si ha la possibilità di conoscere i volumi effettivi guardando i dati relativi agli annunci di Google Ads.Oggi gli UGC possono essere preziosi alleati del posizionamento: come integrarli efficacemente?
Credo che l’integrazione di contenuti generati dagli utenti sia ormai una necessità imprescindibile, soprattutto per un sito di eCommerce. Ci sono specifiche piattaforme che sono cresciute tanto negli ultimi anni, seguendo il modello di Tripadvisor, e diventa quindi altrettanto determinante aggregare più dati possibili, per fornire recensioni efficaci ed affidabili. Questo comporta però sicuramente l’utilizzo di ulteriori chiamate javascript che vanno ottimizzate rispetto alla timeline di caricamento della pagina. Inoltre, diventa anche importantissimo l’utilizzo di Schema.org per trasferire queste informazioni direttamente sui risultati di ricerca ed influenzarne quindi positivamente il CTR.Quanto è utile l’auto referenziamento esterno?
Le citazioni del proprio brand sono parte fondamentale dello sviluppo del profilo off-site. In passato si lavorava nello specifico per ottenere link in corrispondenza delle citazioni. Con l’avvento degli aggiornamenti dell’algoritmo che puntavano a penalizzare i link non naturali (Penguin ed i suoi vari roll-out), a mio avviso è diventato rischioso. Rimane però fisiologico citare il proprio brand in occasione, ad esempio, di un’intervista, quanto può apparire poco naturale inserire un link che punti al proprio sito. In determinate circostanze, però, quando risulta utile all’utente, può avere senso farlo e lo stesso Google ne è stato protagonista.