Digital Innovation Days: il racconto della prima giornata dedicata all’ispirazione
Una donna su due non si riconosce nella pubblicità, secondo lo studio di The Collective®
17 Giugno 2025
Nonostante le donne rappresentino due terzi della spesa discrezionale mondiale, molte strategie pubblicitarie sembrano ancora ignorare la loro complessità. Il nuovo studio The Collective Economy, condotto da Wasserman attraverso la sua divisione femminile The Collective, evidenzia come il 49% delle donne si senta incompresa dai brand.
Solo un risicato 4% si sente davvero rappresentato. Una distanza evidente tra donne e pubblicità, che apre scenari di cambiamento urgente.
Il potere d’acquisto femminile è una leva strategica sottovalutata
Lo studio, basato su 8.700 interviste in 10 Paesi, sottolinea come il potere d’acquisto femminile sia cresciuto enormemente.
Eppure, i prodotti e le campagne continuano a non rispecchiare le reali esigenze delle consumatrici.
Il 66% delle donne afferma di essere costantemente diviso tra priorità familiari e obiettivi personali, mentre la pubblicità tende ancora a raccontare una sola faccia della loro identità.
Donne e pubblicità: i dati parlano chiaro
Quasi la metà delle donne intervistate ritiene che il marketing faccia ancora uso di stereotipi di genere, mentre il 91% attribuisce un valore elevato all’autenticità dei brand.

Nonostante questi numeri, molte campagne restano ancorate a modelli del passato, ignorando la richiesta di autenticità e inclusività.
Identità femminile e consumi: oltre il marketing demografico
Il report suggerisce di superare il tradizionale marketing demografico, poco efficace con le donne moderne.

Elementi come genere, etnia o religione contano meno rispetto a interessi, passioni, ruoli familiari ed esperienze personali. Il futuro della comunicazione passa quindi per un marketing inclusivo basato sull’identità.
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Donne e scelte di consumo: cosa vogliono davvero nel 2025
Secondo The Collective, le donne vogliono prodotti e servizi che rispecchino i loro valori e il loro stile di vita. Il dato più eloquente?
L’87% si aspetta che i brand prendano posizione su temi sociali, ma non con slogan: vogliono azioni concrete.

Questo vale soprattutto per le giovani generazioni, ma anche per segmenti trascurati come le donne over 60, di cui il 62% si sente esclusa dalle campagne pubblicitarie.

Perché il marketing generazionale non basta più
Il report evidenzia come il marketing generazionale non sia sufficiente per intercettare le nuove esigenze delle consumatrici.
Le donne, oggi più che mai, costruiscono la propria identità attraverso esperienze uniche, e i brand devono imparare a riconoscere questa complessità. L’approccio “one size fits all” non è solo inefficace: è dannoso per la relazione tra brand e donne.
Come creare campagne pubblicitarie che parlino davvero alle donne
Per connettersi davvero con le donne moderne, i brand devono ascoltare, segmentare in base ai valori e comunicare con autenticità.
È necessario costruire messaggi che parlino al cuore delle consumatrici, evitando scorciatoie comunicative. Le aziende che sapranno adattarsi alle identità e passioni femminili conquisteranno una fedeltà di marca più solida e duratura.