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  • Upskilling nelle aziende: il valore aggiunto della riqualificazione del personale grazie alle innovazioni tecnologiche

    17 Dicembre 2024

    Nella società contemporanea, le competenze professionali diventano obsolete molto più rapidamente rispetto al passato: il World Economic Forum stima infatti che entro il 2025 la metà dei dipendenti dovrà ricevere nuova formazione per riqualificare la propria preparazione a causa dell’introduzione di nuove tecnologie, posizionando così l’upskilling in cima alle priorità aziendali.

    Upskilling - top 10 skill of 2025

    Inoltre, per un business che vuole crescere, l’espansione verso nuovi mercati globali è una sfida significativa perché bisogna garantire che la propria forza lavoro sia in grado di operare efficacemente anche a contatto con culture e lingue differenti; è proprio in questo contesto che l’aggiornamento professionale e in particolare il potenziamento delle competenze linguistiche, diventa fondamentale.

    Secondo una ricerca[1] condotta da Babbel for Business con l’istituto Censuswide, il 44% dei lavoratori ha dichiarato di utilizzare principalmente l’inglese sul proprio posto di lavoro, a discapito ad esempio del francese e dello spagnolo (ciascuno con un 3% di preferenze).

    Il 46% afferma però di avere una conoscenza solo intermedia della lingua, mentre i restanti si dividono equamente tra base e avanzata.

    Emerge una migliore padronanza della lingua da parte dei lavoratori più giovani, tanto che sia la Gen Z che i Millennial affermano di avere un livello “avanzato” (40% dei rispondenti).

    Non sorprende dunque che, tra i corsi che i dipendenti vorrebbero che venissero implementati nella propria azienda, al primo posto spiccano i corsi di lingua (29%) – percentuale che si alza al 35% per i lavoratori Baby Boomer – seguiti da corsi di innovazione e tecnologia (27%) e corsi di wellness (25%).

    Infine, dalla ricerca emerge che il 43% degli intervistati dichiara che la propria azienda non stia ancora investendo in attività per trattenere i propri talenti.

    Vediamo come la tecnologia possa contribuire a rendere la formazione professionale più accessibile, flessibile e mirata alle esigenze individuali, dalle piattaforme di e-learning, alle simulazioni in realtà virtuale fino gli strumenti di apprendimento basati sull’intelligenza artificiale.

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    Migliorare l’acquisizione dei talenti

      La tecnologia sta rivoluzionando il modo in cui le aziende attraggono e trattengono i talenti: impiegare le innovazioni del settore per creare un processo di assunzione più coinvolgente ed efficiente sta diventando sempre più comune per le imprese che vogliono distinguersi ed emergere agli occhi dei candidati.

      L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico sono alcune delle innovazioni impiegate per semplificare il processo di assunzione, dallo screening dei curriculum fino alla conduzione dei colloqui iniziali.

      Queste tecnologie possono identificare infatti le persone più idonee al lavoro in base ad un’ampia gamma di criteri, riducendo al contempo i pregiudizi e promuovendo un pool di potenziali lavoratori più diversificato e qualificato.

      Inoltre, gli strumenti di realtà virtuale e aumentata offrono la possibilità di fornire agli aspiranti candidati un’anteprima immersiva del lavoro e della cultura aziendale, contribuendo ad allineare le aspettative e a ridurre al minimo il turnover.

      Una forza lavoro qualificata apporta maggiore valore

        Le innovazioni tecnologiche consentono alle aziende di preparare i team ad acquisire nuove abilità in contesti diversi.

        Un esempio emblematico di come la tecnologia favorisca l’espansione globale è Babbel for Business, la piattaforma di Babbel che offre corsi di lingua per le aziende . I suoi corsi di lingua su misura aiutano i dipendenti a sviluppare le competenze comunicative necessarie per operare con efficacia in ambienti multilingue.

        Inoltre, la tecnologia viene incontro alle imprese nella gestione e nel supporto dei team da remoto, sempre più diffusi con l’espansione delle attività a livello internazionale.

        Strumenti di collaborazione come Slack, Zoom e Microsoft Teams consentono di comunicare e collaborare senza problemi attraverso i fusi orari, assicurando che i dipendenti rimangano produttivi e connessi indipendentemente dal luogo in cui si trovano.

        IA e automazione per l’upskilling

        Mentre l’IA e l’automazione continuano a trasformare i settori, le aziende danno sempre più priorità all’aggiornamento della propria forza lavoro (upskilling) per stare al passo con la necessità di avere nuovi ruoli in azienda che richiedono un mix di competenze tecnologiche e umane.

        I programmi di aggiornamento tecnologico sono fondamentali per aiutare i dipendenti a definire adeguatamente in questi nuovi ruoli: corsi online, laboratori virtuali e sistemi di tutoraggio basati sull’intelligenza artificiale offrono la formazione necessaria per adattarsi alla natura in continua evoluzione del lavoro permettendo alle aziende di rimanere competitive nell’era dell’automazione.

        Settori come la finanza, la sanità e l’industria manifatturiera stanno sfruttando queste tecnologie per rafforzare le competenze del proprio personale in ambiti quali l’analisi dei dati, l’alfabetizzazione digitale e le soft skills.

        Cosa ci aspetta?

        Nel futuro la tecnologia giocherà un ruolo sempre più decisivo nello sviluppo delle competenze professionali.

        Per stare al passo con i cambiamenti, le aziende devono promuovere una cultura della crescita che valorizzi l’aggiornamento costante dei propri dipendenti.

        Con l’aiuto di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale, è possibile arricchire i programmi di formazione, puntando su nuove competenze che sono ormai indispensabili per una comunicazione efficace in un mercato globalizzato, investendo inoltre proattivamente nell’aggiornamento dei propri impiegati, preparandoli per i ruoli emergenti e consentendo loro di eccellere nel panorama lavorativo futuro.

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        [1] Ricerca condotta su un campione rappresentativo di 1.012 rispondenti italiani maggiorenni tra l’08.08.2024 e il 19.08.2024

        Executive Master
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