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  • YouTube compie 20 anni: dal primo video caricato agli Shorts di oggi

    23 Aprile 2025

    Era il 23 aprile 2005 quando un giovane di nome Jawed Karim, co-fondatore di una piattaforma allora sconosciuta chiamata YouTube, caricava un video intitolato Me at the Zoo.

    Appena 19 secondi, girati davanti agli elefanti dello zoo di San Diego: “La cosa interessante è che hanno delle proboscidi davvero, davvero, davvero lunghe… ed è una figata”.

    Nessuna musica, nessun montaggio, nessuna regia. Solo una videocamera, un momento da condividere e la voglia di esserci.

    Dai video amatoriali ai fenomeni globali: l’evoluzione dei video brevi YouTube

    Vent’anni dopo, YouTube è diventato uno dei pilastri dell’intrattenimento digitale globale. Ma quel primo video – insieme ad altri due caricati nei giorni successivi, My Snowboarding Skillz e tribute – rappresenta ancora l’essenza della piattaforma: l’accessibilità.

    Chiunque infatti, ovunque si trovi, può raccontare una storia. Anche se dura solo pochi secondi.

    Con l’avvento di creator come MrBeast, youtuber statunitense da milioni di visualizzazioni, e la corsa alla produzione professionale, YouTube ha poi virato verso contenuti lunghi, curati nei minimi dettagli.

    Un ritorno alle origini dei video brevi su YouTube: da Vine a Shorts

    Nel 2012, la nuova piattaforma Vine permetteva di condividere clip di sei secondi. Dopo la chiusura di Vine nel 2017, Instagram ha lanciato i Reels nel 2020 e i video brevi hanno poi conquistato sempre di più la scena e l’interesse degli utenti con l’avvento di TikTok. YouTube ha risposto nel 2021 con l’introduzione di Shorts, una sezione dedicata proprio ai video brevi su YouTube.

    LEGGI ANCHE: YouTube rilascia una guida per migliorare i tuoi Shorts

    Video brevi su YouTube? Forse è tempo di tornare a quei 19 secondi allo zoo

    I video brevi di oggi sono spesso curati, con editing, musica ed effetti visivi. Ma la magia di YouTube resta la stessa: raccontare qualcosa con poco, ma dirlo bene.

    I video brevi non sono quindi solo una tendenza passeggera, ma una forma espressiva autentica, accessibile e umana. E forse, proprio per questo, dureranno ancora a lungo.

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